Movida e sequestri sul porto: in 39 a giudizio

Per occupazione abusiva e violazione del codice della navagazione e dei Beni culturali

giovedì 9 settembre 2010
Dovranno comparire davanti al giudice monocratico di Trani, il prossimo 22 novembre, i 39 ristoratori del centro storico e del porto a cui la procura, tre anni fa, sequestrò le strutture esterne perché abusive. Sono accusati dal pm Antonio Savasta di occupazione abusiva di suolo pubblico, violazione del Codice unico dei Beni culturali e di quello della Navigazione.

In molti casi i gestori non avevano, infatti, l'autorizzazione della Soprintendenza ai Beni culturali e tavolini, ombrelloni, gazebo e pedane erano stati sistemati anche davanti a palazzi storici o chiese. In altri, le occupazioni di suolo pubblico erano avvenute su suolo demaniale in assenza dell'autorizzazione della capitaneria di porto, oppure mancava l'autorizzazione dell'ufficio Tributi del Comune e non era stata pagata nemmeno la Tosap oppure le strutture occupavano più spazio di quello autorizzato.

Per queste ragioni, polizia municipale e guardia di finanza, il 20 settembre 2007, sequestrano le strutture esterne. E ben presto i proprietari potrebbero ritrovarsi con una condanna penale, se il giudice dovesse dare ragione all'accusa. Da allora a oggi, la situazione è cambiata solo in parte. Dal Comune, infatti, hanno ottenuto autorizzazioni provvisorie per sistemare solo tavolini, ombrelloni e fioriere, in attesa che vengano redatti i piani d'ambito insieme alla Soprintendenza.

c. c.