«Murata la casa di Bovio, un colpo al cuore»

Vincenzo De Simola chiede di correggere la decisione. Le altre reazioni. «Si potevano trovare diverse altre soluzioni»

venerdì 3 agosto 2012 10.13
Prime reazioni alla notizia da noi pubblicata circa la chiusura con muratura del portone d'ingresso della casa natale di Giovanni Bovio. Per Vincenzo De Simola (Uniti per Ferrante) «ancora una volta il turismo culturale che tanto vantiamo accusa un colpo che di fatto contraddice tale vocazione».

«Piuttosto che murare la casa del nostro illustre concittadino – scrive De Simola - si potevano trovare diverse altre soluzioni, come per esempio, provvedere ad una definitiva sistemazione con creazione di un polo museale su Giovanni Bovio o la costituzione di un centro studi e di ricerca con una sala adibita a biblioteca di quartiere magari offrendo anche un servizio di ripetizioni pomeridiane, dando nello stesso momento opportunità lavorativa ad un paio di giovani. Per questo sento il dovere di chiedere al sindaco e all'assessore al ramo di rimediare a questo scempio che è stato inferto alla storia culturale e politica della nostra città. Oltre alle possibili soluzioni offerte da me ce ne saranno sicuramente altre, mi rammarica che è stata scelta quella più offensiva e più crudele».

L'episodio è stato commentato in punta di penna da Rino Negrogno che ha deciso di attualizzare il famoso inno a Trani di Giovanni Bovio: «Salve o Trani! Nel 2012 edificasti un muro sulla mia casa natale dimentica della tua tolleranza quella degli uomini forti e che i muri si abbattono non si ergono e che i popoli evoluti s'innalzano innalzando case per tutti i suoi cittadini». Una poetica riflessione insomma sulla carenza di case popolari in città.

In serata è giunta una nota anche di Vito Cialdella (Partito Repubblicano): «Ci ha rattristati la notizia che è stato perpetrato uno scempio alla casa natia di Giovanni Bovio ad opera di una disperata famiglia sfrattata e senza possibilità di cercare un'abitazione adeguata alle proprie esigenze. Ci ha invece indignati sapere che per arginare il fenomeno dell'occupazione abusiva degli immobili sia stata murata la porta di accesso dello stesso immobile che deve diventare museo. L'indignazione non è solo del Partito Repubblicano Italiano di cui il concittadino Bovio è stato uno dei padri fondatori, ma di tutta la città che dopo tanti anni non vede ancora realizzarsi quel progetto di riqualificazione di un tesoro che potrebbe essere utilizzato come ulteriore attrattiva turistica per il grande valore storico e culturale. Ci auguriamo che l'amministrazione, in tempi brevissimi, voglia porre rimedio a tale scempio trovando i fondi per dare immediatamente inizio all'esecuzione del progetto, dando la nostra disponibilità a collaborare, ove lo si ritenga , per realizzare un sogno, che non è solo dei repubblicani ma dei tranesi tutti, cioè dare una giusta riconoscenza ad un illustre concittadino».