Ordinanza sul bon ton, ora c’è anche una poesia

Gianolio commenta in versi il provvedimento del sindaco Riserbato. In allegato il pdf da scaricare

mercoledì 27 giugno 2012 17.24
Continua a far discutere l'ordinanza firmata dal neo eletto sindaco Riserbato con cui si regola l'uso dell'abbigliamento all'interno degli edifici pubblici, vietando l'accesso al Comune in pantaloncini corti, bermuda ed abiti succinti nonchè calzando ciabatte da mare. Se ne parla in tutta Italia ma se ne parla soprattutto a Trani, a tutti i livelli ed in tutte le forme.

Ad aggiungere un'altra pagina alla vicenda ci ha pensato Emanuele Gianolio, tranese d'adozione (vi risiede da oltre cinquant'anni) affermato studioso e ricercatore. Plurilaureato, conferenziere, docente di storia presso l'Università della terza età, Gianolio ha fatto pervenire al sindaco Riserbato una poesia sulla discussa ordinanza. In punta di penna, Gianolio ha difeso (e in rime) la scelta del sindaco. «Se ciascuno a casa sua – scrive Gianolio in un passaggio – ha diritto di vivere in pigiama e mutandoni non mi sembra sia corretto farlo in moltissime altre occasioni». Gianolio dedica qualche verso a chi si è lamentato per l'ordinanza sindacale: «Confondono il valore della democrazia con l'arbitrio a far ciò che si vuole».