Palmieri (Uildm): «Siamo arrivati a luglio e non si è ancora proposto un Bando per l'Assegno di Cura»

Il presidente della sezione Trani sollecita la Regione l'assessore Barone

lunedì 25 luglio 2022 10.01
«Ormai sono diventate voci nel deserto, sono lamenti e lamentele di una categoria che continuamente viene messa sempre a fine elenco, ovvero, se va bene, ultimi: "i disabili e le loro famiglie"». Lo scrive Gennaro Palmieri della Uildm Sezione Trani in una lettera aperta rivolta alla Regione Puglia e all'assessore al Welfare, dottoressa Rosa Barone.

«Ormai siamo al ridicolo per fatto di inefficienza nel dirimere la noiosa burocrazia che sempre più si attorciglia in particolar modo quando c'è di mezzo una provvidenza economica, tipo una tantum per i care giver, tipo Assegno di Cura, tipo Contributo Straordinario Covid 19 e così via. Ma la Sanità Pugliese, per mano di chi ne ha la responsabilità, langue in una sorta di scaricabarile e lungaggini cavillose e pretestuose, arrivando ad ignorare come si contorce, anche economicamente, un disabile che ormai da 4 mesi aspetta, non di ricevere, ma almeno di sapere, quando e se potrà avere le previste indennità tipo Assegno di Cura (bando ancora inesistente) o in sostituzione il Contributo Straordinario Ccovid 19 o di quali tempi ha bisogno l'attribuzione dell'elemosina dei 1000 euro ai care giver (e a chi?). Mi vuole gentilmente far sapere le motivazioni del perchè siamo arrivati a luglio 2022 e non si è ancora proposto un Bando per l'Assegno di Cura? Quale recondito motivo, se ci dovesse essere, è causa di questa lungaggine tempistica? Questa è la situazione Sanitaria in Puglia verso i disabili e caregiver (la cui legge sta per compiere 5 anni dall'emanazione).

Premesso quanto sopra, mi scusi se è poco, sarebbe il caso, ormai inevitabile, di coinvolgere tutte le testate giornalistiche al fine di portare a conoscenza la gravità e vergognosa situazione in cui versano coloro che devono sostenere spese per farmaci a pagamento, dell'assistenza infermieristica, non prevista dalle ASL di appartenenza e se a qualcuno non dispiace, gli esosi importi delle bollette di acqua, luce e gas che per i disabili non sono diversificate come importo rispetto a tutti gli altri. Per tanto Le chiedo, con molta umiltà, di voler rispettare il Suo mandato e ruolo istituzionale che ricopre, la dignità e i bisogno di questa categoria penalizzata con la consapevolezza di non essere lasciati soli a sé stessi e sapere che le istituzioni gli sono vicini affinchè la propria situazione di disabilità possano viverla più serenamente e non di sopravvivenza come state dimostrando con il vostro modo di fare.

Confidando nella Sua sensibilità ed intelligenza resto in attesa di una Sua pronta e positiva risposta affinchè questa ennesima lettera non sia un valore aggiunto bensì una maniera educata per invitarLa a riflettere e risolvere questo increscioso problema al più presto. Confidando fiducioso nella Sua persona Le porgo i miei sentiti ossequi».