«Pasticcio Ici 2005, è il festival dell’improvvisazione»

Triminì: «Avvisi legittimi, col condono si vogliono premiare i soliti ignoti». Dopo Forza Trani, anche la Democrazia cristiana fa sentire la sua voce

mercoledì 2 marzo 2011
Dopo Forza Trani, anche la Democrazia cristiana fa sentire la sua voce sul caso della sospensione dell'efficacia degli accertamenti Ici del 2005. «Intendo sollevare – scrive Domenico Triminì - motivi di eccezione all'articolo da voi pubblicato dopo aver verificato gli atti posti in pubblicazione. L'articolo rischia di diffondere un'errata informazione. Nel deliberato a cui si fa riferimento la giunta ha deliberato di formulare indirizzo al dirigente della terza ripartizione affinchè valuti con immediatezza idoneo provvedimento volto alla sospensione degli avvisi di accertamenti Ici relativi all'anno d'imposta 2005, emessi e notificati nello scorso mese di dicembre. Ciò non significa ne giustifica la sospensione dell'efficacia degli accertamenti, anzi se non si procede al pagamento, si rischia l'iscrizione a ruolo con l'addebito di ulteriori somme aggiuntive. Probabilmente, il solerte assessore, correo di una disastrosa gestione del settore finanze, non è ancora soddisfatto dei disagi procurati, intende in modo capotico perseverare in oscuri quanto incerti sentieri e chiudere tutto a tarallucci e vino, magari con un bel condono, per premiare i soliti ignoti».

Triminì prosegue: «Non si sono ancora spente le luci sulla San Giorgio prima e Tributi Italia dopo e già assistiamo al ripetersi del festival dell'improvvisazione. In cifre: dagli accertamenti emessi il 31 dicembre sono stati riscossi circa 86.000 euro i quali compensano ampiamente le spese di spedizione. Cosa intende fare? Restituire le somme o trattenerle indebitamente? Perché ha indotto la giunta a deliberare un atto di indirizzo, trattandosi di atto gestionale di competenza del dirigente? O meglio: può la giunta deliberare atto d'indirizzo su attività squisitamente previste da leggi finanziarie-contabili?».

Il capogruppo della Democrazia cristiana prova a dare delle risposte. «Probabilmente l'illustre delegato del sindaco alla ripartizione finanze non riscontra la notevole differenza tra prescrizione e decadenza. Citando autorevoli fonti giuridico-contabili, si specifica che la prescrizione è un mezzo con cui l'ordinamento giuridico opera l'estinzione dei diritti quando il titolare (nella fattispecie l'Ente locale) non li esercita entro il termine previsto dalla legge, mentre la decadenza consiste nella perdita della possibilità di esercitare un diritto per il mancato esercizio in un termine perentorio».

Triminì entra nel tecnico: «La notifica del diritto del mittente, in questo caso il Comune di Trani, si perfeziona alla data di consegna dell'atto alle poste o se la notificazione è diretta, alla data di spedizione a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno avvenuta nei termini, il 31 dicembre. La sentenza da ultimo intervenuta della Corte costituzionale (la numero 3/2010), nulla innova quanto agli effetti della notifica nei confronti del notificante, che continua a perfezionarsi a far data dalla consegna dell'atto all'ufficiale giudiziario. L'unico aspetto innovativo attiene al perfezionamento nei confronti del destinatario. In particolare la Consulta ha perequato la posizione del destinatario di una notificazione (ex articolo 140 del codice di procedura civile) ai sensi della quale il perfezionamento è da individuarsi con riferimento alla spedizione della raccomandata (a quella del destinatario di una notificazione a mezzo posta) rispetto al quale, ex articolo 8 legge numero 890/1992, la notificazione si ha per eseguita decorsi 10 giorni dalla data della spedizione della raccomandata informativa o dalla data di ritiro del piego, se anteriore».

Tradotto in spiccioli, per Triminì «gli avvisi di accertamento sono stati legittimamente notificati e pertanto bene ha fatto Luigi Panunzio, già dirigente dell'ufficio finanziario, a non incorrere in comportamenti omissivi e ad emettere i relativi atti. A lui va il riconoscimento per aver voluto internalizzare il servizio tributi e ripristinare un minimo di legalità nella gestione delle risorse dei contribuenti».