Per recuperare 1.100 euro per un veglione di capodanno non goduto, ne spendono 910 in spese giudiziarie

L'incredibile vicenda giudiziaria di quattro famiglie tranesi

mercoledì 27 marzo 2019 13.47
Nel dicembre 2014 i componenti di quattro famiglie tranesi acquistavano presso un'agenzia viaggi dei voucher da utilizzare, per il capodanno 2014, in una struttura alberghiera ubicata nella provincia di Taranto, pagando in totale l'importo di € 1.100,00. La direzione dell'hotel, tuttavia, adducendo pretestuose motivazioni, riteneva di non accettare il soggiorno dei clienti.

In virtù di tanto, l'avv. Gianluca Nenna instaurava, innanzi al Giudice di Pace di Trani, un giudizio civile (spese vive sostenute € 116,33), al fine di ottenere la restituzione del prezzo già pagato. Il giudizio si concludeva con esito favorevole ma, purtroppo per le famiglie, la sentenza era tecnicamente viziata ed, in quanto tale, inutilizzabile.

L'avv. Gianluca Nenna, pertanto, era costretto ad appellare la sentenza innanzi al Tribunale di Trani (spese vive sostenute € 113,14). Nelle more del giudizio di appello, l'Agenzia delle Entrate tassava la sentenza emessa dal Giudice di Pace di Trani, ponendo a carico di tutte le parti, in solido, l'importo di € 681,00.

La tassazione della sentenza era, a parere dell'avv. Gianluca Nenna, in gran parte errata ma per poter contestare il pagamento del tributo era necessario adire la Competente autorità Giudiziaria, ovviamente sostenendo dei costi.

Le quattro famiglie tranesi, dunque, per recuperare € 1.100,00 ne spendevano 910,47 e, pertanto, ritenevano di abbandonare il giudizio, subendo oltre al danno (esborso di € 1.100,00 per un veglione di capodanno non goduto) anche una beffa (esborso di € 910,47 per l'infruttuoso recupero delle somme).