Personale non specializzato nell'Ospedale di Trani, la denuncia della Conf.A.L.P.

Loconte e Capone: «Ausiliari costretti a svolgere mansioni di operatori socio sanitari»

sabato 1 novembre 2014 10.46
«E' doveroso portare all'attenzione della cittadinanza che nei reparti ospedalieri della Asl Bt (di quei pochi rimasti visto che si permette la loro chiusura come fossero gelaterie) si rischia di essere curati ed assistiti da ausiliari della Sanitaservice Asl Bt s.r.l. costretti a svolgere mansioni di operatori socio sanitari senza averne la qualifica e, soprattutto, la necessaria preparazione». E' questa la denuncia che proviene dall'avvocato Giovanni Loconte e da Luciana Capone, segretario della Conf.A.L.P. di Trani, a seguito delle lagnanze ricevute da alcuni dipendenti della stessa Sanitaservice che, naturalmente, rischiano quotidianamente anche in proprio: "Sebbene le nostre mansioni dovrebbero essere solo quelle di ausiliarato, sanificazione e portierato, ed essere affiancati da personale qualificato, la carenza di questi ultimi fa si che interi reparti siano completamente affidati a noi ausiliari che, pertanto, siamo costretti a sopperire a compiti non di competenza".

Tale incresciosa e pericolosa situazione si protrae dal mese di luglio 2014 allorquando, a seguito della delibera n. 9345/2014 la Sanitaservice Asl Bt s.r.l. diveniva assegnataria di alcuni reparti e servizi ospedalieri; tanto, però, almeno "sulla carta". Nella realtà dei fatti, invece, i dipendenti della Sanitaservice Asl Bt s.r.l. si ritrovano completamente soli nei reparti e sono costretti a svolgere mansioni rientranti nel protocollo di ausiliarato specializzato (qualifica A3) senza averne qualifica, con loro esposizione ad una serie di rischi per la propria salute, e con evidente rischio dell'incolumità dei malcapitati pazienti ospedalieri.

Il portavoce degli ausiliari della Sanitaservice Asl Bt s.r.l. ha anche riferito che più volte si è avanzata la richiesta di partecipare a corsi di formazione, organizzati dalla società stessa, per qualificarsi nel settore dell'ausiliarato specializzato e operare nella totale legalità ma nulla, ad oggi, è stato fatto nemmeno provvedere alle regolari vaccinazioni a tutela degli operatori.

«La speranza – concludono Loconte e la Capone - è che, soprattutto nell'interesse della comunità, si trovi al più presto una soluzione per evitare conseguenze "pericolose" per la salute dei tanti pazienti ricoverati presso le Unità Ospedaliere».