Pozzo Piano, il quartiere chiede l'esproprio per allargare la strada

Dopo aver presentato un esposto alla Procura, il comitato si appella al sindaco Bottaro

sabato 23 gennaio 2016 10.07
Il comitato di quartiere Pozzo Piano torna sulla questione della strettoia, pericolosa da anni, ma ancora lì al suo posto. E, questa volta, preme perché sia l'amministrazione comunale chieda il dissequestro dell'area edificabile finita oggetto d'inchiesta e ancora sotto sequestro.

«La strettoia di Pozzo Piano - scrivono infatti Enzo Scaringi, Rosanna Nenna e Fiore Resta del comutato - è pericolosa, questo è evidente, lo hanno accertato i vigili del fuoco, già nel 2014. Ma è così pericolosa che nessuno, negli ultimi 30 anni, ha voluto porre rimedio. L'1 aprile 2014 il comitato di quartiere pozzopiano richiedeva sopralluogo al comando provinciale dei vigili del fuoco, informando altresì Comune, polizia locale, Prefettura e Soprintendenza. Sopralluogo effettuato poi il 10 maggio 2014 alla presenza della polizia locale. Da allora il Comune non ci ha trasmesso l'esito di tale sopralluogo».

A questo punto il comitato ha deciso, il 18 ottobre 2015, di riportare il problema all'attenzione del Comune e dell'opinione pubblica attraverso una manifestazione tenutasi proprio alla strettoia di Pozzopiano. «In quella occasione - ricordano dal comitato - i consiglieri Maria Grazia Cinquepalmi ed Aldo Procacci ci promisero che sarebbero andati alla ricerca delle carte "segrete". E così il "segreto" ora non è più tale. L'esito del sopralluogo dei vigili del fuoco è chiaro e non sorprende nessuno. Il verbale, inviato via fax al Comune il 14 maggio 2014, riporta: "situazione di potenziale pericolo dovuta all'evidente stato di degrado e vetustà cui versa la muratura perimetrale di pietrame a secco della Villa Telesio, sulla quale si constatavano segni di distacco e rigonfiamento dell'intonaco a protezione della struttura muraria". I verbalizzanti hanno anche accertato che - riportano i tre rappresentanti del comitato - "si constatava stessa situazione di degrado e vetustà della muratura perimetrale in tufo e pilastri in calcestruzzo armato di uno stabile in stato di abbandono prospiciente Villa Telesio". Gli stessi specificano anche che "tali murature risultano prospicienti via Pozzo Piano, aperta al transito sia veicolare che pedonale, rappresentano un pericolo per gli utenti di tale via, a causa della possibile caduta di intonaci e/o pietrame. Tale circostanza potrebbe verificarsi, in particolare, a causa di eventi naturali di tipo metereologico e/o a seguito di vibrazioni prodotte dal traffico veicolare"».

Dopo tutte queste argomentazioni il comitato sostiene che «a situazione non è più tollerabile. Per questo motivo, unitamente ai consiglieri comunali Mariagrazia Cinquepalmi ed Aldo Procacci abbiamo presentato esposto al procuratore della Repubblica, al sindaco, agli uffici comunali competenti e al prefetto. Ci spiace constatare che il sindaco Amedeo Bottaro, malgrado le nostre ripetute richieste, non ci ha ricevuti per discutere dei problemi del quartiere. Ogni incontro fissato è stato puntualmente annullato. I documenti ricevuti - sottolineano - attestano una pericolosità "antica" non sanata, che mette a rischio l'incolumità pubblica. Speriamo quindi che, dinanzi a tale gravità, il sindaco possa riservare un po' di tempo per mettere fine ad un problema serio che interessa i cittadini di Trani».

La conclusione è naturale: «Reiteriamo, quindi, al sindaco di Trani la richiesta di porre concretamente in essere tutti gli atti e le attività per consentire che l'uso della suddetta area avvenga in condizioni di normalità e senza pericolo alcuno per le persone. Tenuto conto del vincolo di cui al decreto ministeriale del 29 gennaio 1982, rinnoviamo al sindaco la richiesta di avvio delle procedure per l'esproprio, giustificato da pubblica utilità, dell'area necessaria per allargare il tratto di strada di via Pozzopiano compreso tra via Gramsci e via Enrico De Nicola. A tale scopo, chiediamo al sindaco di presentare al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani formale istanza di dissequestro dell'area in questione da espropriare».