Primarie, un bene per il centrosinistra

Laurora a Ronco: «Ben vengano altre candidature». Il coordinatore cittadino del Pd di Trani risponde a Chiaro e tondo

giovedì 3 febbraio 2011
Tommaso Laurora, coordinatore cittadino del Pd di Trani, replica ad un recente articolo, a firma di Giovanni Ronco, pubblicato dalle nostre testate per la rubrica Chiaro e Tondo: «Gentile prof. Giovanni Ronco, apprendo dalla sua rubrica sul sito Traniweb che ci sarebbero figure della società civile che starebbero pensando di dare una propria disponibilità per cimentarsi nella prossima competizione elettorale. Leggo di professionisti che sarebbero oggetto di pellegrinaggi continui da parte di accorsati personaggi politici del centrosinistra. Forse lei si meraviglierà, ma sono contento. Si, perché, fortunatamente, la discussione all'interno della mia area politica stavolta è cominciata per tempo il che sta a significare che, a differenza del passato, si avrà il tempo di presentare il candidato del centrosinistra ed il programma sul quale chiederà la fiducia all'elettorato non un mese prima della scadenza elettorale, bensì con evidente anticipo.

Di questo credo vada dato il merito evidente all'avvocato Ferrante che, non chiedendo gli venisse regalato niente, ha lanciato con coraggio una sfida che ancora non è stata ancora raccolta dai vecchi strateghi della politica locale. Penso anche alla vicina Barletta, che nonostante avesse un sindaco del Pd uscente non ha voluto sottrarsi al preventivo vaglio popolare per l'indicazione della futura guida amministrativa della città. Maffei ha saggiamente dato la propria disponibilità per le primarie, guarda caso necessarie anche per la riconferma. Ma penso anche ad una figura oramai di livello nazionale come Renzi, sindaco di Firenze, anche lui passato per il vaglio delle primarie, sebbene presidente della Provincia di Firenze uscente, e guarda caso anche lui convinto sostenitore delle stesse in contrapposizione a certe parti del centrosinistra più avvezze a logiche oligarchiche.

Pensate se non avessimo mai fatto le primarie del 2005 per la Regione Puglia: non avremmo mai avuto la possibilità di valorizzare Nichi Vendola autentico patrimonio politico del centrosinistra forzatamente emarginato dai vecchi gerarchi. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma questo strumento, inizialmente visto anche con diffidenza, ha trovato la sua naturale affermazione e consacrazione in un panorama politico che tende a privare i cittadini della possibilità di esprimere compiutamente il proprio pensiero politico attraverso il voto, e penso ad esempio a quell'assurda legge elettorale che tendenzialmente sforna parlamentari sempre più scollegati dal territorio e fortemente dipendenti da vertici che li tengono costantemente sotto schiaffo per l'ambita riconferma. Ma anche qui fortunatamente ci sono le eccezioni.

Oggi la nostra amata città vive un momento storico particolare: abbiamo la necessità di proporre un modello amministrativo diverso, lontano da quei modi da ancien règime che mirano all'autoconservazione di una vecchia casta abituata a far politica con la clientela ed avvantaggiando gli amici degli amici. Trani ha bisogno di un salto culturale che ponga seriamente al centro della discussione politica, ad esempio, il problema occupazionale e che abbia la capacità di guardare in prospettiva per i prossimi 10 o 20 anni e questo evidentemente pone come presupposto imprescindibile la necessità di un rinnovamento della classe dirigente. Questo ringiovanimento trova la sua conferma ad esempio nel fatto che io sia il più giovane segretario politico in campo e sono convinto debba proseguire con il rinnovamento nelle istituzioni.

Io sono fermamente convinto che lo strumento delle primarie possa garantire una partecipazione vera della gente a questi processi decisionali. Non è più possibile appaltare alle decisioni di poche persone il futuro di questa città. Ovviamente vanno stabilite regole che consentano a chiunque, anche svincolato dalle strutture dei partiti, di poter partecipare a questa decisione popolare».