Pug frenato dal Tar, anche il Pd se la prende con De Toma

Laurora: «C'è stato un abuso dei comparti. Andavano individuati dopo»

martedì 28 dicembre 2010
«L'ex assessore al'urbanistica dopo essersi auto incensato per il pug approvato, ora si è affrettato nel voler prendersi il merito di un qualcosa che non ha fatto, ovvero difendere il pug adottato in sede regionale. Troppo facile dire di avere ragione oggi. Di che si lamenta? E' come dire che se avesse giocato al superenalotto oggi avrebbe vinto. Ricordiamo bene anche i suggerimenti, del legale del Comune, di intraprendere la via del Tar per vedere riconosciute le ragioni delle proprie scelte in favore di tutti.

Quello che l'ex assessore non dice è la cosa più importante che il Tar Puglia rileva nelle sue sentenze: l'abuso del comparto. E le sentenze offrono spunti importanti. Il collegio rileva che il comparto perequato (disciplinato dall'articolo 5.04 delle norme tecniche attuative al pug) costituisce uno strumento urbanistico esecutivo, in particolare un comparto edificatorio (ex articolo 15 della legge regionale 6/79), in quanto tale, come già statuito nella sentenza numero 1962/2010, non tollera di essere individuato in sede di pianificazione generale. Quindi, anche dopo l'entrata in vigore della legge regionale 20/01, non è possibile procedere alla delimitazione di strumenti attuativi in occasione dell'approvazione del pug e, di conseguenza, anche l'individuazione di comparti edificatori in occasione del procedimento di approvazione del pug deve ritenersi illegittimo.

Il pug può inoltre indicare i criteri di massima da osservare nella futura delimitazione dei piani urbanistici esecutivi, magari individuando anche dei meccanismi premiali per i proprietari che si rendano disponibili a restare in piani esecutivi comprensivi delle aree interessate da opere di urbanizzazione individuate dal piano urbnaistico generale.

Il Tar dunque rimanda alla fase esecutiva l´individuazione dei comparti. Ma allora perché a Trani si sono fatti e rifatti in sede di adozione e di approvazione? Perché l'amministrazione ha perso tanto tempo nello studiare quali comparti dovevano essere di un proprietario e quali di tanti? Addirittura il Tar parla di abuso del ricorso all'istituto del comparto, reso manifesto dal fatto che si è preteso demandare allo strumento urbanistico generale indicazioni proprie degli strumenti urbanistici attuativi.

Questo emerge di significativo dall'esito di alcuni ricorsi, che sono fondati su istanze di carattere particolare, ma che promanano principi che investono l´intero strumento del pug che avrebbe potuto predeterminare solo una tipizzazione di massima delle varie zone del territorio comunale nel rispetto dei principi dello zoning tradizionale ed individuare zone soggette a pianificazione attuativa all'interno delle quali ogni fondo riceva un uniforme indice di fabbricabilità convenzionale magari tra un minimo ed un massimo in modo che l'indice di fabbricabilità definitivo sia determinato nella maniera più confacente al caso di specie.

Su questo aspettiamo le risposte e non ci faremo trascinare nel guado di un referendum pro o contro l'assessore Barbanente».

Tommaso Laurora
Segretario Pd Trani