Ricerche petrolifere, parte una petizione on-line

La Folgore di Trani lancia una moratoria contro le trivellazioni in Adriatico. «Tutti i progetti petroliferi vanno fermati sul nascere»

lunedì 5 dicembre 2011 10.38
Una moratoria contro le ricerche petrolifere e le trivellazioni nell'Adriatico. L'associazione tranese Folgore ha pensato ad una petizione on-line per esprimere contrarietà alle ispezioni sismiche per la ricerca di idrocarburi, così come proposto dalla società Spectrum geo di Londra. A sostenere la causa della Folgore, il contributo della ricercatrice italo-americana Maria Rita D'Orsogna che ha partecipato alla stesura della petizione consultabile all'indirizzo (http://www.petizionionline.it/).

I dati rivenienti dalla ispezioni sismiche (che dovrebbero essere eseguite lungo tutta la riviera adriatica, da Rimini fino a Santa Maria di Leuca, a circa 25 km da riva) saranno commercializzati dalla Spectrum Geo a ditte straniere interessate a trivellare il mare Adriatico. In un'ottica di lungo termine, queste ispezioni sono il preludio alla realizzazione di pozzi esplorativi e permanenti che potrebbero restare nei nostri mari per decenni a venire. Questi comporterebbero l'uso di fanghi e fluidi perforanti, la produzione di acque di risulta altamente tossiche, e gli inevitabili pericoli di subsidenza, scoppi, inquinamento ed effetti negativi sul pescato o sul turismo. Per La Folgore «questi pericoli sono reali».

«Tutti i progetti petroliferi - si legge nella petizione - vanno fermati sul nascere, e non lasciati avanzare lentamente, ma inesorabilmente. Se si vuole difendere l'Adriatico, occorre farlo da subito, bocciando le proposte della Spectrum Geo. La petrolizzazione dell'Adriatico, inclusi i progetti in esame, sono in totale contrasto con l'attuale assetto naturalistico ed economico delle coste italiane, che basano la loro economia sul turismo di qualità, pesca, agricoltura e su un'immagine di territorio sano. La migliore ipotesi è che il petrolio contenuto nel mare Adriatico sia solo una piccolissima percentuale del fabbisogno nazionale, che arriverà in cambio di un forte deterioramento dell'ambiente e delle attività economiche esistenti sul territorio. Esortiamo dunque i ministeri a bocciare i progetti Spectrum Geo e tutti gli altri a venire da parte di qualsiasi compagnia, in rispetto dell'Adriatico, della volontà popolare e della legislazione vigente».