Sebastiano De Feudis: “In politica non ci si impone: si viene scelti"

Intervista esclusiva all’avvocato sulle regionali e sulle prossime amministrative

mercoledì 3 settembre 2025 07.45
A cura di Tonino Lacalamita
L'avvocato Sebastiano De Feudis è tornato al centro della scena politica istituzionale dopo la sua nomina, nel maggio scorso, a consigliere tecnico del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, una scelta che ha riacceso però inevitabilmente le domande sul suo futuro politico. In questa intervista esclusiva si racconta senza filtri.

Avv. De Feudis, non è frequente che lei accetti di rilasciare interviste. Ritengo, però, che una voce come la Sua in questo momento storico di incertezza politica, sia a livello locale che regionale, possa offrire spunti interessanti per la riflessione, Le chiedo: Il Presidente mi ha voluto al Suo fianco in un ruolo tecnico, volto a garantire la massima trasparenza nelle scelte di natura amministrativa in tema di responsabilità sanitaria e contratti ed appalti pubblici: è per me motivo di orgoglio vedere riconosciuta e valorizzata dal Presidente Emiliano la mia esperienza professionale in questi settori. Un mio ritorno in politica? Per vero, ho sempre ricoperto ruoli istituzionali, più che politici. Sono uomo di azione, uomo di gestione tecnica della Cosa pubblica, più che di promesse e proselitismo. E proprio per questo motivo, dopo oltre 10 anni in cui ho messo al servizio della Comunità il mio lavoro istituzionale, ho scelto di tornare a dedicarmi alla mia professione… l'azione politica deve essere libera e, chi la esercita, assolutamente strutturato ed indipendente, professionalmente ed economicamente, pena la ricattabilità e la necessità di mantenere equilibri, non sempre utili. Oggi, forte di queste certezze e delle mie competenze, non escludo un ritorno. Non è una decisione che si prende, ma un impegno al quale si è chiamati dalla propria Comunità. Mi piace pensare che, in un'epoca di informazione globale, nella quale i cittadini guardano con attenzione il lavoro delle amministrazioni e possono interagire direttamente con chi li guida, la nostra bellissima Città stia sviluppando una coscienza politica attenta ed attiva. Sono convinto che Trani stia comprendendo quale tipo di persona – e non è un caso che io utilizzi questa parola - desideri alla sua guida: ebbene, se i cittadini capiranno di volere un Sindaco con competenze tecniche di gestione degli interessi politici, professionalmente strutturato e dunque indipendente, cui possano rivolgersi direttamente con fiducia, con la certezza di essere ascoltati nelle loro necessità… potrei raccogliere, con coraggio, la loro richiesta. Relativamente. I Partiti non possono che raccogliere, nel bene quanto nel male, le istanze delle comunità. Le candidature di partito sono sempre più marginali, fortunatamente… oggi i leader parlano direttamente alle persone, senza filtri. Basti pensare proprio al Presidente Emiliano, quando decise di candidarsi a Sindaco di Bari nonostante non avesse l'appoggio dei partiti: la Città lo sostenne e lo scelse. Esattamente come sta accadendo adesso con la candidatura di Decaro a Presidente della Regione Puglia….sono i pugliesi a chiedergli di essere il loro Presidente. Sono fortemente convinto che ciascuna nuova amministrazione, a qualsiasi livello, debba, per iniziare un lavoro efficace, avere piena consapevolezza di quanto fatto da quella precedente: raccogliere un testimone è prima di tutto conoscere, criticare in modo costruttivo e correggere il tiro, raccogliendo le richieste della comunità. Intelligenza politica è, per me, avere la capacità di preservare e valorizzare quanto di buono è già stato fatto, prima di tutto ascoltando e accogliendo, per poi trasformare, alla luce del nuovo progetto politico. Perché la Puglia diventi l'idea di Puglia che Decaro ha, ci vorranno anni…ed il punto di partenza dovrà, per forza di cose, sempre essere l'idea di Puglia di Emiliano. Quindi, il problema non esiste, o… non è questo. Se è vero che non si può iniziare un nuovo progetto politico senza partire necessariamente dallo stato delle cose come lasciato dall'Amministrazione precedente, è altrettanto vero che questo non significa doverne essere condizionati. Il rinnovamento è essenziale: il rinnovamento delle idee, delle persone, del modo di agire e degli obiettivi, sempre con lo sguardo alle necessità della Comunità. Non spetta a me giudicare il suo operato: a farlo, saranno i cittadini. Sono più preoccupato per come la politica stia diventando mera gestione del qui e ora, un più o meno onesto concentrarsi su problemi attuali, stringenti, concreti, come se una vita affrontata senza una visione di insieme non fosse, per ciò stesso, una vita destinata a produrre problemi in continuazione, per quanto si possa essere bravi a risolverli. Dovremmo ricomporre, attorno a qualche idea forte, le tante anime disperse della città, le cento isole che producono cultura, ricchezza, talento, solidarietà. Un maggior coinvolgimento dei cittadini costituisce, per le istituzioni, una risorsa decisiva: rimette il focus sui bisogni reali e aumenta la visibilità̀ dell'operato pubblico. La sobrietà nei comportamenti pubblici, infine, è un dovere di tutti coloro che occupano posti di rilievo nelle istituzioni, nei confronti della Comunità. Trani credo stia maturando una coscienza politica ed una capacità di critica sempre maggiori: una Città che ha consapevolezza di sé non è da rifondare… è da valorizzare, finalmente. Trani è una città meravigliosa… la vera sfida è dotarla di strumenti politici efficaci per farla brillare ancora. Certo non può ridursi alla definizione di "Città Turistica": deve trovare e affermare la sua Anima, che sia riconosciuta e riconoscibile a livello nazionale ed internazionale. Trani deve tornare ad essere una città elegante, ordinata, fatta di servizi, eventi di qualità, infrastrutture, comunicazione istituzionale efficace. Bisogna portare Trani all'estero e l'estero a Trani. L'azione politica ritengo oggi debba lavorare per la Città in modo tecnico: definizione degli obiettivi, analisi delle criticità, applicazione delle misure strategiche. Più dei cambi di fronte, mi preoccupa il senso di sfiducia diffuso, che si traduce nell' assenza di impegno politico attivo da parte dei cittadini, lavoratori in primis – e per lavoratori intendo tutti: professionisti, impiegati, operai. Senza l'impegno e le competenze dell'intera comunità, la politica non può raggiungere risultati efficaci: è indispensabile che i cittadini tornino a fidarsi e ad affidarsi alle Istituzioni e a desiderare di impegnarsi attivamente per la loro Città.