Sei anni di Premio Fondazione Megamark, quando la cultura diventa patrimonio cittadino

Tra incontri, dialoghi e parole, l'iniziativa letteraria è ormai un appuntamento fisso per Trani

lunedì 20 settembre 2021 19.19
A cura di La redazione
Può un concorso letterario rafforzare il patrimonio di una città? Può un evento accompagnare il pubblico nella riscoperta della lettura e del valore delle parole? Dal 2016 le varie edizioni del Premio Fondazione Megamark si susseguono fino a oggi in un momento in cui incontrarsi non è smart, non è social, non è cool. Incontrarsi è un'esigenza a cui la Narrativa continua a dare risposte buone, risposte alla nostra anima.

L'inciso "Incontri di Dialoghi" infatti non sottolinea solo il solido legame con l'appuntamento dei "Dialoghi di Trani", in cui il premio si inserisce come da tradizione, ma metaforicamente evidenzia il ruolo dell'evento come punto di incontro, fisico ed emozionale.

Oltre la competizione tra talenti, oltre l'emozione che si riversa sul vincitore (che quest'anno è stato il romanzo "Lingua madre", opera di una brillante scrittrice di Bolzano, Maddalena Fingerle), c'è la realtà concreta e operosa della Fondazione Megamark Onlus di Trani, privilegiata di essere motore di un viaggio, portavoce di una delle più belle e appaganti iniziative letterarie di questi ultimi anni.

Dalla tenacia organizzativa che si cela dietro questo progetto, Fondazione Megamark crede molto in un'iniziativa che non si limita a dare lustro alla città di Trani e all'intero territorio, quanto mai bisognoso di riscoprire emozioni. Sarebbe gretto pensare che un premio letterario possa solo dare una "spinta", possa provare a correggere un periodo difficile che consegniamo alla Storia. Il Premio Fondazione Megamark, con ben sei edizioni ormai alle spalle, è entrato nel patrimonio cittadino, nella sua offerta culturale e turistica.

[YOUTUBE]

Non è un semplice premio, ben devoluto a talenti indiscussi (e molto spesso giovani e promettenti) della narrativa, ma un percorso, una strada di ciottoli su cui camminano in tanti, insieme.

Forse qualcuno ritiene semplice scrivere un libro, qualcuno magari lo ritiene un qualcosa che possa essere affinato con un semplice allenamento. Un'evoluzione di un pensiero forse, nulla di più. Ma la narrativa è invece il dipinto di una ricerca, lenta, difficile, anche sofferta che avviene a piedi nudi su quella strada di ciottoli, intrapresa senza badare alla destinazione ma solo all'emozione. Incontrare su questa strada un partner che ti sostenga è già di per sé la vittoria più grande, che culmina nell'afflato della comunità dei lettori i quali – incuriositi da un titolo, da una copertina, da una pagina che sembra parlarci – diventeranno i migliori sostenitori in questo percorso.

Di fatti il Premio Fondazione Megamark si contraddistingue per l'importanza della giuria dei lettori, a cui spetta l'ultima parola che decreta il vincitore assoluto del concorso, dopo la selezione operata dalla giuria degli esperti. Negli anni Trani con il Premio Fondazione Megamark è stata attrattore di una serie di personalità eminenti nel mondo della letteratura: quest'anno nella giuria hanno presenziato Annamaria Ferretti, Maria Teresa Carbone, Cristian Mannu, Giancarlo Fiume, Oscar Iarussi e Pasquale Guaragnella.

Venerdì sera, nella cornice imponente della Cattedrale di Trani, si è svolta la cerimonia di premiazione che ha suggellato il vincitore di questa edizione 2021, ultimo atto di un'iniziativa che dura quasi un anno – tra progettazione, bando di concorso, valutazioni, organizzazioni ecc. – tutta pensata per amore dei libri.

Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark
Premio Fondazione Megamark

Immergersi nella lettura è come guardare attraverso un caleidoscopio di parole scritte che – meglio della voce – restano solide nel tempo. Ed è proprio nel ruolo delle parole, nel loro peso e nel loro significato che si fonda la sinossi di "Lingua madre". Il protagonista è ossessionato e sofferente dalle parole "sporche" che hanno riempito la sua vita: fugge dalla sua realtà e trova nell'amore una strada per spogliarsi della sua sofferenza. Un romanzo che parla di lingua e di radici, di parole e di origini. E cosa meglio di un premio letterario, così fortemente radicato nel suo territorio, può indurci al pensiero e alla riflessione su questi temi? «Tu sei la prima in tutta la mia vita che non mi sporca le parole, in realtà me le pulisci proprio», un'affermazione che colpisce dritta al cuore chiunque che – per mestiere o per passione – con le parole ci convive quotidianamente.

Dunque come può un premio letterario arricchire una città e un territorio? È il modo giusto, catalizzando emozioni, talenti, dialoghi e parole. Sempre dobbiamo credere nel valore delle parole, su cui si costruiscono i legami della nostra realtà.