Smaltimento rifiuti, la consigliera Cinquepalmi solleva alcuni dubbi sui costi

«Perchè la società che gestisce l'impianto chiede i soldi al Comune e non all'Amiu?»

domenica 8 aprile 2018
In questi ultimi anni di attività politica ci siamo spesso occupati di Amiu SpA. Molti si sono chiesti il motivo di questo interesse. Il motivo è semplicissimo: il settore rifiuti, come quello edile, è un settore notoriamente a rischio che impone la massima attenzione. Ovviamente ci siamo occupati anche di edilizia (e degli oneri di urbanizzazione non versati) ma le vicende che riguardano l'Amiu s.p.a. continuano a stupirci e ci costringono ad evidenziarle all'opinione pubblica perché non passino sotto silenzio, come alcuni vorrebbero.

»Uno degli ultimi casi, a dir poco grave, è quello di seguito narrato. Il Comune di Trani (rectius: i cittadini tranesi) paga i costi di conferimento e smaltimento rifiuti all'Amiu s.p.a.. Con quei soldi l'Amiu s.p.a. dovrebbe pagare la società che gestisce l'impianto presso cui sono conferiti i rifiuti. Logico no? Ebbene: perché tale ultima società (Cisa SpA) richiede il pagamento (euro 280.000,00 + euro 2.355.193,71) al Comune di Trani e non all'Amiu SpA?

Il Comune di Trani subisce un decreto ingiuntivo (relativo al primo importo di euro 280.000,00 oltre spese ed accessori) da parte di Cisa SpA e nemmeno propone opposizione consentendo alla suddetta società di munirsi di un valido titolo esecutivo contro l'Ente ma soprattutto di un precedente pericoloso. E' questo regolare? La domanda è retorica.

- Mariagrazia Cinquepalmi, consigliera comunale Trani a Capo