Stabilizzazioni, la Chiarello ne fa una battaglia del lavoro

«I pareri ci confortano. Pronti ad aprire un solco in Italia». La patata bollente passa ora nelle mani della giunta

venerdì 11 novembre 2011 14.41
«Conversione di un contratto e non stabilizzazione». Pina Chiarello cerca di spegnere le polemiche innescate dall'avvocatura comunale sul provvedimento che la giunta comunale cercherà di approvare la prossima settimana sul futuro di due dirigenti comunali che hanno chiesto la trasformazione del loro contratto da determinato a indeterminato. Gli assessori si assumeranno una bella responsabilità «poiché - come ha spiegato Michele Capurso non più tardi di ieri - indietro poi non si potrà più tornare».

La Chiarello parla da rappresentante dell'organo politico e fa valutazioni politiche. Assicura che la maggioranza dei componenti della giunta sono propensi a licenziare favorevolmente il provvedimento (da vedere) e lo difende senza mezzi termini. «Faremo ridere l'Italia» aveva scritto in una nota il resposabile dell'ufficio legale comunale. «Faremo scuola in tutta Italia» ringhia l'assessore. «Apprezzo - dice con sarcasmo l'assessore al contenzioso - lo spirito di servizio dell'avvocato dell'Ente. Dopo 15 anni di silenzio su tante questioni di legalità oggi fa sentire la sua voce. La sua è una posizione delicata sotto tanti punti di vista ma questa è una faccenda che compete al dirigente competente, Luca Russo, non certo a me. Ciò che mi preme evidenziare è la battaglia intrapresa dall'amministrazione nel campo del diritto al lavoro. Gli Enti pubblici hanno abusato di contratti a termine che hanno creato nella gran parte dei casi disservizi e discontinuità. Oggi vogliamo voltar pagina riconoscendo dei diritti che due dirigenti hanno acquisito sul campo, confortati da due pareri che, seppur partendo da presupposti diversi, ci dicono che la strada di una conciliazione sia percorribile e conveniente per non incappare in richieste di risarcimento che, complessivamente, ammonterebbero a 300mila euro».

«Non faccio considerazioni personali sui soggetti che hanno fatto istanza di conversione - dice la Chiarello - ma non si può non riconoscere che, nel lungo periodo in cui hanno prestato servizio nel Comune di Trani, hanno dimostrato non soltanto fedeltà alla pubblica amministrazione ma hanno raggiunto degli obiettivi importanti». Non peregrina la domanda sollevata dal consigliere comunale, Giuseppe De Simone, intervenuto nel corso della conferenza stampa: «La Chiarello dice cose giustissime ma chi ha il compito di valutare le performance dei dirigenti?».

La patata bollente passa ora nelle mani della giunta che dovrà approvare un provvedimento dalle pesanti ricadute e che riguarderà non solo i dirigenti. La Chiarello ha annunciato che «analogamente vogliamo comportarci con gli agenti precari di polizia locale. Ed un riconoscimento vogliamo provare a darlo anche agli stagisti che hanno da poco terminato il loro lavoro all'interno del Comune».