“Tanto Lontana Terra” in scena al Palazzo delle Arti “Beltrani”
Il componimento drammatica è andato in scena nell’ambito della rassegna “I dialoghi di Trani”
domenica 21 settembre 2025
08.00
L'umanità, un valore che sembra quasi evanescente nella società contemporanea e per nulla scontato è il leit motiv della ventiquattresima edizione de "I dialoghi di Trani". Declinato nelle varie arti, ieri sera ha trovato la sua massima espressione nell'esecuzione del componimento drammatico "Tanto Lontana Terra" di Marco Podda.
Il concerto per ensemble di tre archi pianoforte, mezzosoprano e voce narrante è stato composto all'incirca due anni fa per ricordare la tragedia delle foibe e l'esodo istriano, giuliano e dalmata, tante volte considerato un evento storico di minore importanza, celato dai più. Proprio per questo c'è bisogno di un ritorno all'umanità, esperimento che riesce benissimo al Maestro Podda, con questo componimento in sedici numeri, che vede l'alternanza tra la voce narrante e la musica, scandita ed eseguita sapientemente dai musicisti che per la serata si sono esibiti.
Il M° Giovanni Zonno al I violino, il M° Alfonso Mastrapasqua al II violino, il M° Pasquale Lepore alla viola, il M° Nicola Fiorino al violoncello, il M° Filippo Balducci al pianoforte uniti alla bellissima voce della M° Giulia Diomede, hanno creato un'atmosfera struggente, delicata e nostalgica. I violini acuti, uniti alla profondità del violoncello creano un contrasto tra tristezza e impeto; la viola, con i suoi toni caldi, ricorda la bellezza dei momenti passati e che non torneranno più; il pianoforte, con la sua drammaticità, accompagna tutti questi strumenti, riportando in auge le antiche melodie dalmate e istriane; la voce narrante guida il pubblico nel viaggio interiore della protagonista; il canto riversa all'esterno tutti i sentimenti provati dal popolo trucidato.
Il concerto ha riscontrato un ottimo seguito, con una sala gremita e un pubblico attento all'ascolto della storia dolorosa di un popolo troppo spesso dimenticato.
Il concerto per ensemble di tre archi pianoforte, mezzosoprano e voce narrante è stato composto all'incirca due anni fa per ricordare la tragedia delle foibe e l'esodo istriano, giuliano e dalmata, tante volte considerato un evento storico di minore importanza, celato dai più. Proprio per questo c'è bisogno di un ritorno all'umanità, esperimento che riesce benissimo al Maestro Podda, con questo componimento in sedici numeri, che vede l'alternanza tra la voce narrante e la musica, scandita ed eseguita sapientemente dai musicisti che per la serata si sono esibiti.
Il M° Giovanni Zonno al I violino, il M° Alfonso Mastrapasqua al II violino, il M° Pasquale Lepore alla viola, il M° Nicola Fiorino al violoncello, il M° Filippo Balducci al pianoforte uniti alla bellissima voce della M° Giulia Diomede, hanno creato un'atmosfera struggente, delicata e nostalgica. I violini acuti, uniti alla profondità del violoncello creano un contrasto tra tristezza e impeto; la viola, con i suoi toni caldi, ricorda la bellezza dei momenti passati e che non torneranno più; il pianoforte, con la sua drammaticità, accompagna tutti questi strumenti, riportando in auge le antiche melodie dalmate e istriane; la voce narrante guida il pubblico nel viaggio interiore della protagonista; il canto riversa all'esterno tutti i sentimenti provati dal popolo trucidato.
Il concerto ha riscontrato un ottimo seguito, con una sala gremita e un pubblico attento all'ascolto della storia dolorosa di un popolo troppo spesso dimenticato.