“The Nightmare Before Christmas": in quanti si riconoscono nella figura bipolare del sindaco?

Nuova puntata di Cinema e Scienza. Approfondimento a cura di Teresa Moccia

venerdì 20 dicembre 2019 0.30
La rubrica "Cinema e Scienza" prosegue con un approfondimento psicologico, su sfondo dark e natalizio firmato Tim Burton.

In quanti potranno riconoscersi nella doppia faccia che caratterizza il Sindaco della città del film "The Nightmare Before Christmas"? Se pensate che il vostro umore oscilli così repentinamente, proprio come accade a questo personaggio, potreste andare in contro a ciò che il DSM-5 annovera tra i disturbi dell'umore: il Disturbo Bipolare. Esso si manifesta con un marcato tono dell'umore che va da quello depressivo a quello maniacale (stato di sovraeccitamento corporeo).

La patologia però, non è da confondere con una semplice vulnerabilità umorale, in quanto deve rispettare precisi criteri per poter essere effettivamente diagnosticato. Vi sono 3 tipi di questo disturbo, diversificati in base al numero e all'alternanza di episodi depressivi e maniacali: disturbo bipolare di tipo I, quello di tipo 2 e disturbo ciclotimico, caratterizzato da un'alternanza di episodi di depressione e ipomaniacali di lieve intensità ma con elevata frequenza.

Queste persone hanno difficoltà nel tollerare le perdite (infatti il sindaco mette in allarme la città perché perde Jack), scarso valore personale, anche se a tratti emerge una rappresentazione di Sé grandiosa, con ricerca di accrescimento delle risorse personali e perfezionismo che caratterizzerebbe la predisposizione alle fasi (ipo)maniacali. Inoltre, mostrano estremi cambiamenti di valenza nei contenuti di pensiero, passando quindi dal pensare di essere un totale fallimento, ad essere un grande "vincente" a seconda delle fasi del disturbo. Emergono anche difficoltà nel riconoscere le emozioni altrui o regolare le proprie, alterazioni delle funzioni neuropsicologiche, come disfunzioni dell'attenzione, della memoria, della capacità di pianificare, di avere flessibilità cognitiva e di astrazione.

A cura di Teresa Moccia