Torture nel carcere di Bari, tra gli indagati anche tranesi

L'indagine avviata dopo la denuncia di un detenuto 41enne

giovedì 10 novembre 2022 15.48
Una «coercizione fisica del tutto gratuita e non indispensabile», durata per quattro minuti, tesa «a perseguire una propria soddisfazione». Calci al fondoschiena e schiaffi sul volto, fino a far assumere ad un 41enne, steso sul pavimento, una posizione fetale nel «disperato ed inutile tentativo di difendersi dai colpi ricevuti».

Sono alcuni dettagli citati nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Montemurro, che ha portato agli arresti domiciliari il sovrintendente capo Domenico Coppi, 58enne di Turi, e gli assistenti Giacomo Delia, 57enne di Palo del Colle, e Raffaele Finestrone, 57enne di Bitritto, in servizio nel penitenziario di Bari, con l'accusa di tortura in concorso. Altri sei sono stati sospesi fra cui l'assistente Francesco Ventafridda, 53enne di Bitonto, per 8 mesi.

L'indagine, che vede nel complesso ben 15 indagati, di cui anche tranesi, è stata avviata dopo la denuncia di un 41enne detenuto. Secondo l'accusa Coppi avrebbe colpito con schiaffi e calci il paziente affetto da una patologia psichiatrica, fatto cadere appositamente da Delia durante il trasporto in infermeria dopo l'incendio del materasso nella sua cella. Delia, è emerso nelle indagini, avrebbe inflitto calci al torace del detenuto, mettendosi anche di peso sui piedi del 41enne per tenerlo fermo e immobile.

Condotte violente di cui è accusato anche Finestrone, che avrebbe colpito il detenuto con calci alla schiena e al volto. Ventafridda, invece, «in qualità di pubblico ufficiale», avrebbe assistito «a tutta la fase dell'aggressione e, pur non partecipandovi», non avrebbe «impedito - ha scritto il gip - la condotta attiva dei colleghi».