Trenitalia e il treno "fantasma"
Puntualmente il treno delle 6.56 viene soppresso
martedì 20 maggio 2014
7.59
Il lunedì mattina, si sa, è triste per tutti. Lo è anche per il regionale di Trenitalia delle ore 6.56, proveniente da Foggia e diretto a Lecce, che puntualmente viene soppresso.
Un disservizio, questo, che Trenitalia sta offrendo via via non solo di lunedì ma anche durante l'arco dell'intera settimana dando come causa il mancato funzionamento del treno: ma è possibile che a rompersi sia sempre e solo il treno di quell'ora? Una domanda che ai viaggiatori viene spontanea insieme alle lamentele mattutine riguardo l'alto costo del biglietto rispetto alla qualità dei servizi messi a disposizione. Un treno che non parte, infatti, comporta normalmente diversi disagi: primo fra tutti un ritardo di 10 – 15 minuti per arrivare a destinazione, ammesso che il treno successivo delle ore 7.09 arrivi in orario. Ma i disagi non finiscono qui, perché un treno che non parte comporta anche il lasciare a terra tanta gente che, di conseguenza, affollerà il treno successivo che arriva con un numero limitato di vagoni e non idoneo ad accogliere tanti viaggiatori. Tralasciando la lamentela del "pago e voglio trovare posto", per i pendolari è proprio pesante affrontare un tragitto più o meno lungo ammassati come "bestie" in un carro bestiame così da sentirsi male.
A molti viaggiatori questo susseguirsi di soppressioni dello stesso treno alla stessa ora comincia ad apparire sinonimo di definitiva cancellazione del treno da qui a qualche mese. Questo, dunque, comporterebbe da parte di Trenitalia un perenne disservizio che non sarebbe sicuramente gradito dai pendolari.
Un disservizio, questo, che Trenitalia sta offrendo via via non solo di lunedì ma anche durante l'arco dell'intera settimana dando come causa il mancato funzionamento del treno: ma è possibile che a rompersi sia sempre e solo il treno di quell'ora? Una domanda che ai viaggiatori viene spontanea insieme alle lamentele mattutine riguardo l'alto costo del biglietto rispetto alla qualità dei servizi messi a disposizione. Un treno che non parte, infatti, comporta normalmente diversi disagi: primo fra tutti un ritardo di 10 – 15 minuti per arrivare a destinazione, ammesso che il treno successivo delle ore 7.09 arrivi in orario. Ma i disagi non finiscono qui, perché un treno che non parte comporta anche il lasciare a terra tanta gente che, di conseguenza, affollerà il treno successivo che arriva con un numero limitato di vagoni e non idoneo ad accogliere tanti viaggiatori. Tralasciando la lamentela del "pago e voglio trovare posto", per i pendolari è proprio pesante affrontare un tragitto più o meno lungo ammassati come "bestie" in un carro bestiame così da sentirsi male.
A molti viaggiatori questo susseguirsi di soppressioni dello stesso treno alla stessa ora comincia ad apparire sinonimo di definitiva cancellazione del treno da qui a qualche mese. Questo, dunque, comporterebbe da parte di Trenitalia un perenne disservizio che non sarebbe sicuramente gradito dai pendolari.