Tutela del patrimonio, un anno di attività dei Carabinieri

Rapporto 2010 dei nuclei specializzati dell'Arma. Archeologia, falsi d'autore, paesaggio: denunce e arresti

venerdì 4 febbraio 2011
I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, nel corso del 2010, avvalendosi della fondamentale collaborazione dell'Arma territoriale, del 6° Elinucleo CC di Bari e del Nucleo CC Subacquei di Taranto, hanno portato a termine varie attività di prevenzione e repressione nei vari settori di competenza: archeologia, falsi d'autore, tutela del paesaggio e antiquariato.

Furti nei cimiteri e nelle masserie - Le indagini sono state originate da una serie di furti perpetrati in danno di cappelle cimiteriali private e masserie ubicate nel territorio delle Provincie di Bari, Bat, Foggia Brindisi e Taranto. L'elevato numero di segnalazioni di furto pervenute a questo Nucleo implicava l'avvio di accertamenti investigativi che permettevano di individuare alcune persone che risultavano aver posto in vendita, esponendola in occasione dei mercatini dell'antiquariato, merce assimilabile a quella sottratta dalle cappelle cimiteriali e dalle masserie.Successivamente, l'individuazione di un deposito utilizzato dai malfattori come luogo per occultare la merce trafugata, imprimeva una svolta alle indagini, le quali consentivano l'acquisizione di elementi concreti circa la responsabilità dei soggetti in ordine ai reati per i quali si procedeva. Ad ulteriore riscontro, i soggetti venivano anche fermati mentre erano in procinto di recarsi in un mercatino dell'antiquariato e si procedeva al sequestro di un intero furgone colmo di oggetti chiesastici, la cui provenienza, in seguito, si accertava essere in larga maggioranza di natura illecita. Le successive indagini consentivano di provare che gli indagati, tutti della provincia di Bari, erano gli autori materiali di gran parte dei furti commessi nei cimiteri della provincia di Taranto, Brindisi e Bari e che i beni illecitamente asportati venivano posti immediatamente in commercio in occasione dei mercatini di vendita di mobili antichi nella provincia di Lecce, l'unica a non essere interessata dalle loro incursioni. In una circostanza, inoltre, i rei tornavano sul luogo in cui avevano già qualche giorno prima perpetrato un furto per prendere un oggetto di arredamento non asportato in un primo momento e per il quale avevano, nel frattempo, trovato un ignaro acquirente. Il costante monitoraggio degli individui permetteva di procedere all'arresto in flagranza con il conseguente recupero di un'ingente quantità di refurtiva.

Contraffazione di arte contemporanea - I dati statistici del Comando Carabinieri T.P.C. e le acquisizioni informative fanno ritenere che la specifica attività criminosa sia in continua espansione in quanto molto remunerativa. Questo Nucleo, svolgendo indagini al fine di contrastare il fenomeno della vendita di opere d'arte contemporanea contraffatta, ha eseguito numerosi controlli presso le gallerie d'arte del territorio di competenza. In particolare, a carico di alcuni mercanti ed imprenditori di Bari sono state sequestrate 25 opere d'arte falsamente attribuite ai pittori Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Renato Guttuso, Massimiliano Campigli, Giorgio De Chirico, Alberto Sughi, Ernesto Treccani, Franz Borghese, Antonio Migneco, Antonio Bueno e Franco Azzinari, opere oggetto di truffa e ricettazione. Le indagini sono state originate dalla denuncia di un imprenditore che aveva scoperto la falsità di alcune opere, ed in relazione ai fatti denunciati sono stati individuati gli autori della contraffazione e il venditore. Le perquisizione eseguite a carico degli indagati e acquirenti, in alcuni casi consapevoli della falsità delle opere, ha consentito il recupero dei suddetti beni. Il valore dei beni sequestrati in commercio ammonta a circa € 500.000,00.

Contrabbando, diritti d'autore e importazione di beni culturali - Nell'ambito del protocollo d'intesa nazionale di collaborazione con l'Agenzia delle Dogane con servizi sinergici presso le aree aeroportuali e di frontiera, questo Nucleo unitamente all'Agenzia delle Dogane di Bari, Ufficio del Porto di Bari, e con la G.di F. ha proceduto ad effettuare, così come avviene anche a livello nazionale, alcuni controlli finalizzati al contrasto dell'illecita introduzione nel territorio nazionale di beni culturali. Si evidenzia che l'attività di contrasto alla illecita commercializzazione dei beni soprattutto archeologici, posta in essere dalle Autorità italiane, oltre alla rivendicazione ad uno Stato estero di beni italiani illecitamente esportati, si esplica anche in favore degli Stati esteri, allorquando i beni ad essi sottratti sono semplicemente in transito nel territorio italiano e destinati ad altri mercati internazionali. In tal caso vengono attivate le procedure per la restituzione dei beni culturali allo Stato che ne ha la titolarità.

Archeologia, operazione Boucher - Nel mese di gennaio 2010, al termine di attività investigativa condotta sul territorio nazionale ed europeo, la Procura della Repubblica di Bari, concordando con le argomentazione di questa P.G., emetteva 13 O.C.C. a carico di altrettante persone italiane, di cui due residenti in Francia, resesi responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo scavo clandestino, ricettazione e riciclaggio di beni archeologici sottratti al Patrimonio dello Stato. In quella occasione, veniva rigettata la proposta di O.C.C. a carico di altre 6 persone della provincia di Bari e Torino. All'epoca il P.M. proponeva appello presso il Tribunale di Bari, chiedendo l'applicazione della misura coercitiva anche nei confronti di coloro che in un primo momento erano stati esclusi; nel mese di novembre 2010, quindi, il Tribunale Civile e Penale di Bari, accogliendo parzialmente la richiesta del PM, emetteva l'ordine di esecuzione della misura cautelare personale (arresti domiciliari ed obbligo di dimora) nei confronti di altre 5 persone della provincia di Bari e Torino. In relazione ai reperti illecitamente esportati in Spagna, le Autorità locali, che in un primo momento avevano disposto il dissequestro dei reperti archeologici illecitamente esportati in quello Stato da trafficanti italiani, riformulando il giudizio a seguito di una nuova richiesta dell'Autorità Giudiziaria italiana, disponevano nuovamente il sequestro di un centinaio di reperti archeologici, sequestro che veniva eseguito nel mese di novembre da personale di questo Nucleo. Alcuni reperti non sono stati rinvenuti nell'occasione e sono tuttora ricercati.

Archeologia, e-commerce su ebay - Le forme di vendita dei reperti archeologici hanno subito radicali modifiche negli ultimi anni e si sono sviluppate anche alla luce del diffondersi dei moderni mezzi di commercio e comunicazione. Per tale ragione, il Comando Carabinieri T.P.C., che partecipa quale partner al progetto Europeo "Coins" (Combat On-line Illegal Numismatic Sales), finalizzato alla realizzazione di software per contrastare il fenomeno del traffico internazionale di monete tramite internet, ha addestrato il personale dipendente a monitorare i siti internet per individuare la vendita di monete archeologiche rare e di pregio tutelate dall'art. 10 del D. Lgs. 42/2004. Il Nucleo di Bari, muovendosi in un contesto internazionale e con la fattiva collaborazione del sito E-Bay, continua ad effettuare il monitoraggio dei siti di vendita on- line contribuendo al recupero di beni culturali. Si ricorda che qualsiasi cittadino nel momento in cui acquista un bene di natura archeologica da esercizi commerciali legalmente riconosciuti o quando la provenienza è ritenuta legittima ha comunque l'obbligo di denunciarne il possesso alla competente Soprintendenza Archeologica, altrimenti la condotta viene sanzionata ai sensi degli artt. 712 (incauto acquisto) o 648 (ricettazione) c.p. In generale, i beni posti in vendita, individuati a seguito del monitoraggio dei siti on-line sono di carattere numismatico, reperti archeologici, libri e documenti d'archivio, oltre che i beni falsificati. Gli acquisti e le vendite on line "disinvolte" nella maggioranza dei casi coinvolgono non incalliti criminali, ma collezionisti ignari dei riflessi penali a cui vanno incontro nel porre in vendita o acquistare reperti archeologici e/o numismatica archeologica ecc. Nello specifico settore, dunque, sarebbe quanto mai necessaria l'adozione di regole che, pur non limitando le caratteristiche e le potenzialità della piazza virtuale, consentano comunque una maggiore informazione agli utenti/clienti, oltre che una più agevole attività di monitoraggio e controllo.

Tutela del paesaggio - La Procura della Repubblica di Lecce, nel marzo del 2010, ha delegato questo Nucleo ad effettuare accertamenti in ordine al crollo di una torre, risalente al XVI secolo, sita nel Comune di Otranto, al fine di stabilire eventuali responsabilità a carico di chi avesse l'onere del controllo dello stato del monumento e della sua manutenzione. Contestualmente richiedeva che nell'ambito della Provincia di Lecce si verificasse la sussistenza del pericolo di crollo delle altre numerose torri di avvistamento costiere, considerate di grande interesse storico, collocate lungo tutta la litoranea salentina. Questo Nucleo, pertanto, in collaborazione con il 6° Elinucleo CC di Bari e con personale della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bari e Lecce, ha sorvolato tutta la fascia costiera provvedendo a censire tutte le torri, riscontrandone lo stato d'uso, l'esatta collocazione mediante coordinate GPS e la proprietà. All'esito delle indagini, in ottemperanza alle disposizione impartite dalla locale Procura della Repubblica, è stato realizzato un book fotografico, completo di tutti i dati, trasmesso alla Soprintendenza competente affinché esercitasse i potere impositivi di cui al D.Lgs 42/2004. Per quanto concerne il crollo della torre, tre persone sono state denunciate in stato di libertà per crollo colposo e danneggiamento.