Un giro di birra per le prossime elezioni

Come si sta preparando il mondo della politica tranese al 2020?

mercoledì 10 luglio 2019 7.15
A cura di Giovanni Ronco
Voi presi dagli scarafaggi in villeggiatura in vari quartieri della città non ci pensate, ma le elezioni 2020 sono già qui tra noi.

Se da una parte, quella del centro-sinistra, un bel po' di consiglieri e portatori d'acqua giurano in pubblico che non supporteranno per una seconda volta Amedeo l'Aprispiagge, quando si ritrovano in privato tra di loro sudano svariati rivoli di sudore, con concentrazione ascellare, pensando che poi di alternative non ne hanno poi tante, al momento. Lungi da noi però fiaccare le reni dei futuri eventuali ambiziosi candidati, anche perché siamo soliti vagliare l'operato di chi è al governo, nei modi che ben sapete, piuttosto che rincorrere e /o smontare gli entusiasmi di chi sta facendo progetti, ha velleità ed insomma, la notte sogna se stesso con la fascia tricolore o, addirittura, la indossa segretamente sul pigiama. E s'incazza se la moglie, volendo coccole e rannicchiandosi accanto, gliela sciupa.

La situazione è seria insomma, ma come sempre, a Trani, pur sempre esilarante, per nostra buona sorte. Anche perché non si capisce bene cosa voglia fare il centro-destra. Vi confesso di aver già parlato con una decina di rappresentanti di questa parte e di aver avuto dieci prospettive diverse, dieci risposte diverse. Premetto che personalmente mi sarebbe piaciuto un candidato alla Domenico Tolomeo, con un pizzico d'esperienza, sia nel campo amministrativo (Amiu, avventura finita prima del tempo, ingiustamente, per il noto "editto commissariale iaculliano") ma senza i pantaloni sporchi per gli schizzi di letame delle vecchie beghe partitiche, sia per un bel curriculum nel settore manageriale (troppo per la palude tranese?).

Di Roberto Gargiuolo già dicemmo, ma al di là di qualche moto d'affetto di neoleghisti meridionali convertiti e accecati sulla via salviniana e qualche apprezzamento "di facciata" da parte di altri esponenti di partito e di alcuni seppur importanti imprenditori e commercianti, non vediamo ancora quel quadrato da "tutti per uno".

Sulle 10 risposte diverse per 10 esponenti ho un campionario degno delle televendite a tarda ora di prodotti simil viagra (per riaccendere la, loro, potenza virile): dal machiavellico appoggio sotto banco a Bottaro, al "ci vorrebbe una donna"; dal classico, in stile allenatore della domenica per la scontata intervista di rito: "Prima i programmi poi il candidato", che suona come la frase: conta la squadra, non i singoli, all'ipocrita chiosa: ci vorrebbero le primarie (che in verità nessuno vuole).

Vuoi vedere che alla fine spunterà una candidatura vera, non in lattice, come quella per la presidenza della Provincia, da parte di monsignor Pasquale De Toma?

Aspè, tutto questo al netto di alcuni folli che credono di essere eletti consiglieri regionali e credono che, appoggiando qualche amico di Caracciolo o Mennea a Trani per altre corse, tipo sindacatura, quelli, i barlettani, daranno davvero i loro voti a questi Alicetti marinati nel paese delle ( non ) meraviglie.

Visto il parterre sconsolante, spero non finisca a soliti "girocasse" di birra ghiacciata. Con "ruttazzo" libero finale. Ossia voto ( libero) finale.

Già qualche birra di troppo deve averla cominciata a bere don Amedeo l'Aprispiagge. Ora vorrebbe aprirne una sotto l'acquario della villa. La birra era filtrata, artigianale, commerciale o scura doppio malto?