Urbanistica, approvato l'adeguamento del regolamento edilizio: le novità

La principale l’introduzione delle “definizioni uniformi"

giovedì 24 giugno 2021 15.53
Nella seduta di ieri il Consiglio Comunale ha approvato due importanti provvedimenti frutto della sinergia e collaborazione tra l'Amministrazione e gli Ordini professionali di ingegneri, architetti e geometri della Provincia di Barletta Andria Trani: l'adeguamento del regolamento edilizio e l'approvazione dello schema di convenzione per il permesso di costruire convenzionato.

Il primo provvedimento consiste nell'adeguamento dell'attuale regolamento edilizio (datato 2007) allo schema tipo approvato nella conferenza Unificata Stato – Regioni – Comuni del 20 ottobre 2016, recepito con deliberazione della Giunta regionale dell'11 aprile 2017 n. 554, in conformità alla legge regionale n. 11 del 18 maggio 2017 e alla deliberazione della Giunta regionale n. 2250 del 21 dicembre 2017.

Il lungo percorso che ha dato la luce al nuovo regolamento edilizio della città di Trani inizia nel maggio 2018, quando, su volontà del sindaco Amedeo Bottaro e dell'allora assessore all'urbanistica Giovanni Tondolo, fu istituito il tavolo tecnico con i delegati degli Ordini professionali che, assieme al dirigente dell'Area Urbanistica, Francesco Gianferrini ed ai funzionari dell'ufficio tecnico, ha elaborato il regolamento attraverso un attento approfondimento del regolamento previgente, dello schema di regolamento edilizio tipo, nonché della normativa nazionale e regionale.
Per gli Ordini Professionali hanno partecipato al tavolo tecnico l'attuale assessore Alessandro Cervino (per l'Ordine degli ingegneri della BAT), Nicola Bisceglie e Salvatore Zingarelli (per l'Ordine degli architetti della BAT), Massimo Maria Novelli e Michele Angiulli (per il Collegio dei geometri della BAT).

L'adeguamento del regolamento edilizio allo schema tipo rappresenta uno dei tasselli del mosaico delle azioni di semplificazione e unificazione in materie edilizie promosse dal legislatore e mira ad uniformare i principi, i contenuti, le norme e gli adempimenti previsti dai regolamenti edilizi comunali, stabilendo un livello essenziale delle prestazioni e garantendo "parità di trattamento" a tutti (cittadini e operatori del settore) sull'intero territorio nazionale, oltre ad incrementare la qualità in edilizia, aggiornando i contenuti dei regolamenti degli 8000 Comuni italiani soprattutto in materia di sicurezza e di risparmio energetico.

Una delle novità principali è l'introduzione delle "definizioni uniformi" che costituiscono un glossario comune su tutta la penisola, risolvendo il problema della disomogeneità delle definizioni, e quindi degli adempimenti e dei parametri urbanistici da rispettare in maniera conseguente, che da sempre attanaglia il settore. Un'esigenza resa impellente dalla sempre crescente complessità della disciplina urbanistica e della strumentazione di pianificazione territoriale. E' importante specificare che l'adeguamento del regolamento non ha comportato variante urbanistica al PUG, nel rispetto delle previsioni dell'articolo 2, comma 4 della legge regionale 11/2017.

La prima bozza del nuovo regolamento edilizio era stata presentata alla cittadinanza in un incontro tenutosi il 25 marzo 2019 presso la biblioteca comunale ed è stata poi adottata dal Consiglio comunale nella seduta del 29 luglio 2019. Successivamente è stata esperita la fase dell'acquisizione del parere della ASL e quella delle osservazioni pubbliche, che sono state puntualmente controdedotte dall'ufficio tecnico, sempre puntualmente coadiuvato dai delegati degli Ordini professionali.

La stesura finale e definitiva, approvata ieri in aula, è quindi il risultato di un lavoro intenso durato tre anni. Una esperienza indubbiamente positiva di collaborazione e sinergia tra l'Amministrazione e gli Ordini Professionali, che da allora si è ripetuta anche su altri tavoli con altrettanto ottimi risultati.

Il secondo provvedimento approvato ieri a palazzo Palmieri ne è la riprova essendo il frutto di un tavolo di concertazione con gli Ordini professionali che ha portato alla condivisione ed all'approvazione dello schema di convezione da utilizzarsi nell'ambito delle procedure di permesso di costruire convenzionato, previsto dall'art. 28-bis del DPR 380/2001 – Testo unico dell'edilizia.

Il permesso di costruire convenzionato, introdotto dal decreto legge "Sbocca-Italia" numero 133 del 12 settembre 2014, è un titolo edilizio per il quale è preventivamente richiesta la sottoscrizione di una convenzione, costituendo la modalità di attuazione "diretta convenzionata" delle previsioni del PUG in alternativa ai piani urbanistici esecutivi (PUE). Questo istituto, per legge, può essere impiegato qualora «le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte, sotto il controllo del Comune, con una modalità semplificata», purché sia garantita la dotazione degli standard urbanistici così come previsto dal decreto ministeriale 1444/1968 in misura proporzionale alle previsioni edificatorie attivate.

Sono soggetti al rilascio del permesso di costruire convenzionato, con preventiva sottoscrizione della convenzione con l'Amministrazione comunale, gli interventi previsti in aree all'interno del tessuto urbano parzialmente o totalmente consolidato. La convenzione, in base alla complessità dell'intervento e in relazione al perseguimento degli obiettivi pubblici qualificanti, potrà prevedere la modalità di attuazione per stralci funzionali a cui si collegano gli oneri e le opere di urbanizzazione da eseguire.

Il procedimento di formazione del permesso di costruire convenzionato sarà unitario (in particolare sarà richiesto un "masterplan" riferito all'intera area interessata, che rappresenti una visione organica e unitaria dell'intervento), mentre la validità e l'efficacia temporale del titolo potranno essere modulate in relazione agli stralci funzionali previsti dalla convenzione in considerazione dell'entità e della complessità delle opere da eseguire.

Il tavolo tecnico che ha lavorato al permesso di costruire convenzionato, oltre che dal dirigente Francesco Gianferrini e dai funzionari dell'ufficio tecnico, è stato composto da Alessandro Cervino (nella duplice veste di assessore del Comune di Trani delegato al coordinamento del tavolo tecnico e di delegato per l'Ordine degli ingegneri della BAT), dagli ingegneri Giorgio Gramegna e Gianluca Di Cugno (sempre per l'Ordine degli Ingegneri della BAT), da Nicola Bisceglie ed Andrea Roselli (per l'Ordine degli architetti della BAT) e da Massimo Maria Novelli e Angelo Antonio Iannelli (per il Collegio dei geometri della BAT).