Vendola: la replica di rifondazione all'intervento di Tarantini

«Alle difficoltà cognitive del Sindaco è necessario correre in aiuto...»

martedì 11 ottobre 2005
Replica di Rifondazione comunista all'intervento del sindaco di Trani "Ma Vendola dice cose di destra o di sinistra?" del 5 ottobre 2005:
«Alle difficoltà cognitive del Sindaco è necessario correre in aiuto, prima che lui perda la propria identità politica e, cosa ben più importante, perché anche lui smetta con le prediche meritocratiche senza compensarle con un razzolare adeguato. Vede signor Sindaco, alle sue parole siamo rimasti stupiti, perché non è possibile non rendersi conto della differenza tra il pensiero di Vendola e quello dei personaggi da lei citati. In primis a riguardo del Mediterraneo. Allo sguardo imperialista dei romani, a quello criminale di Mussolini e del suo vassallo Di Crollalanza, a quello del post-fascista Tatarella, Vendola contrappone lo sguardo di chi è aperto al dialogo, di chi sa della storia del Mediterraneo e delle sue culture, consapevole della loro equipollenza qualitativa, di chi si apre all'altro non forte di un pensiero da dover esportare ma consapevole che solo il confronto culturale può portare ad una sintesi proficua,ad una convivenza pacifica. È un atteggiamento ermeneutico,pluralista,assolutamente antitetico a quello di chi presume di "cavalcare la tigre". Non crede? Quindi, per questo punto, lasci stare la sua formazione nazional-popolare perché imparagonabile alle idee di un uomo squisitamente di sinistra. La meritocrazia che lei rivendica come pensiero di destra,più o meno giustamente -ci sarebbe da ragionarci su-, è necessariamente emigrata a sinistra. Perché la destra politica pugliese -e non solo- si è fatta sui vecchi privilegi, li ha perpetuati e rinnovati in ogni piega della società. Il nepotismo, il clientelismo, l'affarismo più bieco sono le bandiere che ora sventolate. Perché i meritevoli di Puglia,e del meridione in generale, sono sempre più costretti a emigrare, a rimpinguare l'intellighenzia del settentrione e degli altri paesi d'Europa. I nostri concorsi sono blindati, i posti assegnati a figli,nipoti etc…,gli esami universitari vengono "sorvolati" da chi ha qualche volto noto in famiglia che possa consegnare lo statino al professore corrotto di turno. Lei è consapevole di questo vero? Sa che le difficoltà incontrate da uno studente meritevole figlio di nessuno sono a volte insormontabili? Sa delle difficoltà dei nostri laureati ad inserirsi nel mondo del lavoro? Sa che queste difficoltà non sono nemmeno immaginabili per i figli di chi ha già da un pezzo le mani in pasta e che questo ce le ha perché il padre, il nonno il prozio etc…? Si guardi intorno, chieda ai giovani rampolli dell'alta borghesia tranese che frequentano la sede del suo partito. Lei quando parla di meritocrazia sa cosa intende? In ultimo:la tecnica e i tecnofili. Il lume della ragione comunista, quella seriosa e dottrinale, si è spento molto prima del crollo dell'URSS. Nessuno di noi è più convinto che il comunismo è "soviet e elettrizzazione del paese". Vendola sostiene,come noi già sostenevamo, che il potere della tecnica vada controllato in maniera tale da non disumanizzare l'uomo, da non renderlo macchina tra le macchine, da non perpetuare l'alienazione dell'uomo dall'uomo che il capitalismo avanzato,come il dominio della tecnica, comporta. Il nostro rimane un messaggio di libertà contro ogni potere, anche quello della tecnica. Bombacci lo dimenticò con l'adesione alla repubblica sociale e al fascismo. Vendola siamo certi che non tarderà a dissolvere i suoi dubbi a riguardo nei prossimi anni di governo. Accettiamo e rilanciamo l'ipotesi di un dibattito culturale e politico alla presenza del Presidente della Regione in cui sia possibile affrontare in maniera pacata questi temi, a nostro avviso cruciali per pensare un corretto sviluppo del nostro territorio.» Partito della Rifondazione Comunista