«20mila euro per le targhe, schiaffo alla povertà»
Intervento del segretario di Federazione della Sinistra. Cosimo Nenna contesta anche il modus operandi dei lavori pubblici
venerdì 11 febbraio 2011
Ventimila euro per venti targhe posizionate davanti ad alcuni uffici comunali. La notizia pubblicata da Traniweb e Traniviva viene ora commentata dalla Federazione della Sinistra di Trani. Durissimo il commento del segretario, Cosimo Nenna: «L'amministrazione continua imperterrita a schiaffeggiare la povertà. Dopo i concerti faraonici, il quasi mezzo milione per l'estate, i centomila euro e passa per le feste natalizie, i soldi regalati per sistemare le strade ad una impresa della quale lo stesso sindaco si è detto tanto deluso da revocare l'incarico, dopo il salotto del sindaco (manco dovesse ricevere il suo premier), e tante altre spesucce, ecco che spunta l'ennesimo spreco delle targhe d'oro (visto quanto sono costate) a taluni uffici del comune di Trani. Tutto ciò è stato più volte denunciato dalla Federazione della Sinistra, ma sembra di parlare al vento. L'amministrazione fa finta di non sentire e prosegue imperterrita a sprecare denaro pubblico che, di conseguenza, non graverà sulle tasche degli amministratori ma su quelle dei cittadini sui quali pende la cosidetta spada di Damocle, ovvero il federalismo che consentirà ai Comuni di aumentare le tasse per rimpinguare le asfittiche casse comunali. Che a Trani rimarranno tali se il comune non si preoccuperà di riscuotere fitti e altre imposte sulla pubblicità».
Nenna contesta anche il modus operandi dei lavori pubblici. «In cambio di queste spese, tanto per salvare la faccia, ecco che l'amministrazione impianta cantieri per rimodernare alcune piazze. Nulla da eccepire. Ma il belletto alle piazze di Trani, sarebbe stato ancora più significativo se l'amministrazione avesse indetto, come più volte suggerito dalla Fedarazione della Sinistra, un concorso di idee tra professionisti di chiara fama, senza nulla togliere alla bravura del dipendente comunale incaricato dei progetti. Trani nel passato si è sempre avvalsa di emeriti architetti e urbanisti che le hanno conferito l'attuale volto, ultimamente sfigurato dalla edlizia selvaggia».
«Forse l'amministrazione ignora - conclude Nenna - che la città di Trani a livello europeo è stata indicata come modello di città, ma solo per la parte antica e quella ottocentesca in campo urbanistico (la testimonianza è contenuta in una corposa pubblicazione di livello interazionale). Evidentemente, a Trani si va avanti per improvvisazione. Basta apparire per sentirsi soddisfatti, pare sia il motto degli amministratori tranesi. E mentre la città langue ecco che viene in mente quel tale che comprò la Ferrari a cambiali, ma non aveva soldi nè per pagarle nè tanto meno per comprare la benzina».
Nenna contesta anche il modus operandi dei lavori pubblici. «In cambio di queste spese, tanto per salvare la faccia, ecco che l'amministrazione impianta cantieri per rimodernare alcune piazze. Nulla da eccepire. Ma il belletto alle piazze di Trani, sarebbe stato ancora più significativo se l'amministrazione avesse indetto, come più volte suggerito dalla Fedarazione della Sinistra, un concorso di idee tra professionisti di chiara fama, senza nulla togliere alla bravura del dipendente comunale incaricato dei progetti. Trani nel passato si è sempre avvalsa di emeriti architetti e urbanisti che le hanno conferito l'attuale volto, ultimamente sfigurato dalla edlizia selvaggia».
«Forse l'amministrazione ignora - conclude Nenna - che la città di Trani a livello europeo è stata indicata come modello di città, ma solo per la parte antica e quella ottocentesca in campo urbanistico (la testimonianza è contenuta in una corposa pubblicazione di livello interazionale). Evidentemente, a Trani si va avanti per improvvisazione. Basta apparire per sentirsi soddisfatti, pare sia il motto degli amministratori tranesi. E mentre la città langue ecco che viene in mente quel tale che comprò la Ferrari a cambiali, ma non aveva soldi nè per pagarle nè tanto meno per comprare la benzina».