Verdi Trani: «Troppe strane vicende accadono in Amet e in Comune»

Di Gregorio e Laurora evidenziano alcuni casi di comportamenti diversi in controversie di lavoro

martedì 29 aprile 2014 7.19
Qualcosa all'Amte non va e i due esponenti dei Verdi, Michele Di Gregorio e Franco Laurora, ne sono convinti, tornando così alla carica contro l'Amministrazione. «Nonostante i dati di fatto messi nero su bianco in documenti ufficiali dagli stessi organi istituzionali dell'Amet - scrivono i due in una nota - l'amministrazione continua a fare orecchie da mercante senza dare risposte alle tante questioni urgenti sollevate e di importanza vitale per le sorti future della società (debito con la Cassa Conguaglio di oltre 3 milioni di euro, debiti di Amet Energia s.r.l. etc). Ed allora solleviamo anche un'altra importante vicenda sulla quale aspettiamo i necessari chiarimenti che ci riporta anche alla questione dei contratti degli Agenti di Polizia Municipale a tempo determinato».

«Infatti - continuano a tuonare Di Gregorio e Laurora - è accaduto che il Consiglio di amministrazione dell'Amet in relazione alle controversie giudiziarie, molto simili tra di loro, azionate da due dipendenti si sia comportata diversamente. Infatti mentre in un caso all'unanimità il CdA senza alcun dubbio di sorta, ha deciso di appellare la sentenza favorevole al lavoratore ma sfavorevole all'Amet in un altro caso invece, il CdA stranamente, nonostante il Collegio Sindacale e l'Organo di vigilanza interno si fossero espressi per l'appello della sentenza così come del resto suggerito dall'avvocato pagato dall'Amet, ha deciso di non proporre appello avverso la sentenza sfavorevole di primo grado».

«In tutte queste strane vicende - affermano ancora i due - si inseriscono anche come detto sopra i contenziosi dei Vigili a tempo determinato per i quali si è invece preferito procedere in maniera completamente diversa. Il paragone appare senza dubbio opportuno considerato che l'Amet è di proprietà pubblica ed i suoi amministratori vengono nominati discrezionalmente dal sindaco che ha la responsabilità politica di tali scelte».

«Ed allora - concludono i due esponenti dei Verdi sollevando una serie di quesiti - ci chiediamo come mai l'indirizzo politico per le suddette vicende è stato diverso pur trattandosi di questioni molto simili tra di loro?? Chiediamo: l'indirizzo politico che regola la vita del Comune e delle società di proprietà è unico o "comandano" invece soggetti diversi a seconda delle circostanze e dei bacini di interesse??? Infine ripetiamo la domanda: i nuovi nominati amministratori dell'Amet, tutti ottimi professionisti nei loro rispettivi campi professionali, per quali competenze specifiche sono stati scelti?? Qualcuno ha capito, dopo "appena" due anni (senza contare gli anni di presenza ben allineata in maggioranza degli precedenti), in quale situazione di grave precarietà si trova l'Amet???».