Via la rastrelliera dalla Cattedrale di Trani

Rimossa dalla facciata laterale. Una nota del PdCI

martedì 17 marzo 2009
Le critiche (anche feroci), alla fine, hanno avuto la meglio: è stata rimossa la rastrelliera posta nei pressi della facciata laterale della Cattedrale. Il forum di Traniweb era stato fra i primi a denunciare la presenza della spirale - definita "obrobriosa" nel suo ultimo post dall'ex direttore della Biblioteca, Mario Schiralli -, un pugno nell'occhio per quanti giungevano nella piazzetta. Gli operai del Comune hanno provveduto alla rimozione della rastrelliera, liberando così la visuale.

Via la spirale (come testimonia la nostra foto), resta aperto il dibattito legato all'acquisto delle rastrelliere ed alla loro utilità visto che molti cittadini continuano a non utilizzarle, preferendo legare le bici a pali e corrimano.



Sul caso rastrelliere riceviamo e pubblichiamo la nota della Segreteria del PdCI:

«Rimossa la rastrelliera per le biciclette prospiciente la facciata laterale della cattedrale. Gli operai del comune hanno finalmente tolto quella "obrobriosa spirale" che deturpava la visione d'insieme della "regina" delle cattedrali di Puglia. La rimozione della rastrelliera segna l'ennesimo autogol della civica amministrazione. La visione di quel "mollone" mi aveva inorridito, come pure aveva creato sconcerto nella maggior parte dei tranesi e dello stesso clero. Senza peccare di falsa modestia, la rimozione della rastrelliera la considero una vittoria di tutti i concittadini, me compreso, che hanno fatto sentire la loro protesta. E non dimentichiamoci dei soldi pubblici sperperati, pare 15 mila euro, per quell'arredo al porto che più che fioriere sembravano cippi funerari e che ugualmente sono stati rimossi dopo violenti critiche.

Rimane in piedi, però, la questione legata all'acquisto delle rastrelliere (alcuni le chiamano molloni per materassi, altri radiatori per "riscaldare i rapporti tra amministratori e cittadini), sulle quali circolano strane voci: secondo i soliti bene informati si sarebbe trattato di una sorta di permuta con la ditta fornitrice alla quale il Comune avrebbe restituito quelle palle dello stesso materiale perchè mal digerite dagli automobilisti che, finiti contro con le loro auto, hanno invaso il comune di ricorsi per il danno subito. Se la voce circolante dovesse rispondere a verità, l'adesione al bike sharing della provincia sarebbe sono una scusante per giustificare i "molloni".

C'è da rilevare, inoltre, che l'amministrazione non ha ancora sciolto i dubbi sollevati da Cosimo Nenna, segretario cittadino del Pdci, circa il non corretto iter procedurale che l'amministrazione avrebbe seguito per l'acquisto delle rastrelliere. Per la legge sulla trasparenza degli atti amministravi, così come vuole il TUEL, si aspetta ancora una risposta esauriente sulle eccezioni sollevate. Quando si tratta di denaro pubblico le amministrazioni sono tenute a rispettare tutte le relative norme di legge anche se farraginose e burocraticamente lunghe. In poco più di tre-quattro mesi l'amministrazione ha collezionato più brutte figure che adozione di atti in favore della città. Dalla famosa boutade della beauty farm al monastero, alle strade perennemente ancora piene di buchi (hanno scaricato la colpa su Giove pluvio) e di escrementi di animali, alla trasformazione in ristorante di una chiesa antichissima e ancora consacrata, alle dichiarazioni trionfalistiche sulla riapertura della sala Beltrani della Biblioteca (i libri sono stati sistemati alla rinfusa per cui è difficile, anche per uno come il dott. Mario Schiralli che in Biblioteca ha lavorato per trentasei anni, trovare quello che si cerca),alle proteste degli ebrei per lo "schifo" trovato nei pressi e sulla scalinata di Scola Nova, per finire ai dissuasori per il traffico che "hanno imprigionato" anche le forze dell'ordine, alla perdita per manifesta incapacità di un più che sostanzioso finanziamento statale (si dice 1 milione di Euro) in favore della Biblioteca, ai frequenti black-out per colpa di... qualche topolino per finire alla fioriere-cippi al porto e alle rastrelliere per le biciclette.

A sentire gli amministratori tutto è o.k. e quelli che si azzardano a denunciare all'opinione pubblica le cose che non vanno vuol dire che stanno alla frutta perchè non hanno argomenti a cui appellarsi. E intanto Trani sprofonda sempre più giù.»