Vigilia dell'Immacolata, il covid non ferma le tradizioni

Oggi sulle tavole dei tranesi frittelle, calzoni e cime di rape. Salta la cerimonia serale in Piazza Libertà

lunedì 7 dicembre 2020 10.02
La Vigilia dell'Immacolata è una data particolarmente sentita e celebrata ancor oggi a Trani, nonostante quest'anno in un clima diverso per via dell'emergenza sanitaria in corso. Tra i secolari usi e costumi tranesi vige, infatti, nei confronti della Madonna Immacolata una devozione profondamente radicata che si esplicita, nella forma più esteriore, con il "digiuno a pane ed acqua" in segno di devozione. Come tradizione e impegno religioso, si digiuna per ringraziare la Madonna con un sacrificio inteso come purificazione del corpo e dell'anima.

Quelle caratteristiche manifestazioni della vigilia dell'Immacolata restano vive anche ai nostri giorni, soprattutto nei paesi della provincia. Tradizione vuole che si mangino le cime di rape accompagnate da frittelle, pettole e panzerotti variamente conditi e farciti a seconda dei gusti e della fantasia di chi li prepara. Non mancano anche i tradizionali calzoni riempiti con cipolla e uva passa. Vietato mangiare la carne.

L'Immacolata Concezione è però prima di tutto una festività cattolica solenne che celebra il dogma secondo il quale la Madonna è stata preservata immune dal peccato originale. A Trani, questa sera, per via delle restrizioni in corso, non ci sarà la tradizionale cerimonia in Piazza Libertà con le autorità civili e religiose. Domani mattina, alle 11.30, ci sarà una solenne celebrazione officiata da S.E. Mons. Leonardo D'Ascenzo. Al termine del rito, ci sarà la deposizione da parte del Sindaco di un serto di fiori, donato dall'amministrazione comunale, ai piedi dell'immagine di Maria SS. Immacolata, solennemente esposta in chiesa, a rinnovo dell'atto di consacrazione della città al Suo Cuore Immacolato, in adempimento al voto pubblico espresso dalla civica amministrazione nell'anno 1656, in occasione della liberazione della città dalla peste.