Pesca sportiva, Trani ai campionati assoluti

Questo l'equipaggio: Giovanni Carbonara, Giuseppe di Gerolamo, Giorgio Labartino e Luigi Piracci

giovedì 23 aprile 2015 8.45
Le acque antistanti la città di Mola di Bari hanno ospitato la gara selettiva del comitato provinciale Fipsas (pesca sportiva) di drifting al tonno rosso, organizzata dal circolo nautico Dafne. La gara, a cui hanno partecipato imbarcazioni provenienti da tutti i circoli delle provincie di Bari e Bat, ha visto primeggiare l'equipaggio Edge della Lega Navale di Trani, composto dai soci Giovanni Carbonara, Giuseppe di Gerolamo, Giorgio Labartino e Luigi Piracci (capoequipaggio), supervisionati dall'ispettore di bordo Gigi Abbattista. L'equipaggio tranese, con la cattura di tre tonni rossi, ha conquistato il diritto a partecipare ai campionati italiani assoluti di drifting del 2016.

Il drifting prevede un'azione di pesca volta principalmente alla cattura e successivo rilascio del tonno rosso, come previsto dalle normative in vigore per la pesca sportiva, e di tutte le altre prede di interesse sportivo del cosiddetto big game, tonno alletterato, tonno alalunga, pesce spada, aguglia imperiale, rispettando le misure minime di legge. L'azione di pesca, che può effettuarsi sia in ancoraggio, che a scarroccio, prevede l'utilizzo di una pasturazione di richiamo a base di sardine triturate. Successivamente, una volta allamato il pesce, dopo aver effettuato il combattimento ed averlo portato sotto la barca, si provvede alla sua misurazione, agganciando alla lenza un'asta a fasce di vari colori. A seconda del posizionamento del pesce in una determinata fascia, si provvede ad assegnare un determinato punteggio. Tutte le fasi, dal combattimento al rilascio, devono essere riprese da una telecamera che attesti, insieme all'ispettore di bordo, la regolarità della cattura. Molto importante, ai fini della classifica ed anche per salvaguardare la salute del pesce, è il cosiddetto timing, cioè il tempo in cui si porta sotto barca il pesce. Una volta misurato, il tonno viene ossigenato con un lieve movimento della barca e successivamente rilasciato mediante il taglio del terminale. Per evitare danni alle prede si utilizzano ami particolari che dopo alcuni giorni, per corrosione nell'ambiente marino, si disgregano.