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Salute d'asporto

Attività fisica, un farmaco contro il diabete

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

Il diabete è una patologia sempre più diffusa, basti pensare che in Italia ne è interessata circa il 5,3% della popolazione. È caratterizzato dall'aumento dei livelli di zuccheri nel sangue e parallelamente una alterazione nel rilascio o nell'attività dell'ormone insulina. Sia il diabete di tipo I, che di tipo II sono fortemente influenzati dallo stile di vita e, proprio grazie a quest'ultimo, è possibile sia prevenire che modulare la patologia conclamata.

Il diabete, soprattutto se trascurato, comporta lo sviluppo di complicanze a carico del sistema cardiovascolare, dei reni, dell'occhio, dei nervi, che possono condizionare pesantemente la qualità della vita. Il paziente affetto da diabete deve essere seguito dal punto di vista nutrizionale e mantenere uno stile di vita sano, modificando le abitudini quotidiane.
Un farmaco molto efficace nel trattamento del diabete è il regolare esercizio fisico, perché aiuta a mantenere sotto controllo il peso, ridurre la glicemia e la pressione arteriosa e accrescere la sensibilità insulinica e il colesterolo HDL, il cosiddetto "colesterolo buono".

L'attività fisica contribuisce al controllo del diabete perché agisce migliorando la condizione di insulino-sensibilità del muscolo, comporta il calo ponderale e la diminuzione dell'infiammazione sistemica, con conseguente miglioramento dei parametri metabolici del paziente.

L'attività fisica deve essere strutturata soprattutto in base alle condizioni di partenza, infatti può essere utile, soprattutto all'inizio o per chi non ha mai praticato attività, un esercizio moderato, come per esempio almeno 30 minuti di camminata al giorno per 5/6 giorni a settimana. Man mano che aumenta il calo ponderale e la resistenza del paziente, è possibile somministrare anche esercizi di maggiore intensità.

Ovviamente l'attività sportiva va eseguita in accordo con il proprio medico curante, in base alle proprie condizioni fisiche, ed è necessario che venga strutturata da un personal trainer qualificato; oltre a ciò l'intervento del nutrizionista nel strutturare un piano alimentare che supporti l'attività fisica e dei possibili sbalzi di glicemia è necessario.
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