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Salute d'asporto

Interazioni farmaci, quali alimenti assumere e quali no

Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca

Tra cibo e farmaci possono esserci interazioni, a volte banali, altre volte complesse, anche se nella maggior parte dei casi, non sono tali da compromettere l'efficacia della terapia o da rappresentare un pericolo per la salute.

Per questo motivo un trattamento farmacologico comporta anche indicazioni sull'assunzione (durante i pasti o lontano dai pasti) e su quali cibi devono essere evitati in corso di terapia.

L'acqua naturale, è la scelta ideale per ingerire un farmaco, ma a volte per mascherare il sapore sgradevole vien sostituita da succhi di frutta, che per esempio non devono essere usati nel momento in cui si assume un antibiotico. In particolare, il succo di pompelmo favorisce e stimola il metabolismo epatico, che facilita la detossificazione e l'eliminazione di alcuni farmaci.

Il latte è un'altra bevanda spesso utilizzata, ma non risulta essere il diluente ideale in presenza di diarrea, per l'elevato potere osmotico ed inoltre, per l'alto contenuto in calcio riduce l'efficacia di alcuni antibiotici.

Anche i farmaci per l'osteoporosi devono essere assunti a stomaco vuoto e non con latte o prodotti contenenti calcio: questa informazione è particolarmente importante perché spesso chi assume questa classe di farmaci ha anche una dieta ricca in latte o impiega integratori contenenti calcio. A tal proposito bisogna fare attenzione anche a certi integratori alimentari che possono contenere sali di ferro, calcio, magnesio e alluminio, che possono essere responsabili dell'inattivazione di diversi farmaci. L'alcol non deve essere assolutamente presente in quanto l'abbinamento alcol-farmaci è imprevedibile e pericoloso.

Altre interazioni significati sono legate all'assunzione di MAO – Inibitori (antidepressivi); in questo caso vanno evitati i formaggi, i vini rossi e la birra, gli insaccati, il fegato di pollo e manzo, gli estratti di lievito, tutti alimenti ricchi di tiramina, che può provocare pericolosi aumenti di pressione.

Per chi assume anticoagulanti orali la vitamina K si contrappone all'effetto anticoagulante, e quindi è utile diminuire gli alimenti con contenuto di vitamina K maggiore rispetto ad altri. Fra questi alimenti rientrano i vegetali a foglia verde (cavoli, spinaci, lattuga, broccoli, cavolini di Bruxelles), i ceci, il fegato di maiale e di manzo.
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