Salute d'asporto
Pubblicità ingannevole, il pane
Ce ne parla il biologo Giuseppe Labianca
sabato 21 gennaio 2023
In molti supermercati è possibile acquistare del pane o dei prodotti da forno in generale, caratterizzati dalla dicitura "appena sfornato" o semplicemente "del giorno"; a questo punto il consumatore acquista quel determinato prodotto credendo che sia stato preparato nella giornata e quindi fresco, ma la realtà è un'altra. Questi alimenti non possono essere considerati freschi, in quanto sono sottoposti a precottura, congelati, successivamente decongelati e cotti nuovamente, dopodiché pronti per la vendita.
La legge è molto chiara in merito, in quanto secondo il Decreto interministeriale n. 131 del 2018 Regolamento su disciplina della denominazione di panificio, pane fresco e pane conservato "…All'art. 2 s'introduce la definizione di "pane fresco" specificando che è tale il pane ottenuto secondo un processo di produzione continuo, senza che vi siano interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, e che non veda l'utilizzo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante.
Per quanto riguarda il processo di produzione è considerato continuo quello che ha una durata massima di 72 ore comprese tra l'inizio della lavorazione del pane e la sua messa in vendita".
Oltre a questo importante dato, leggendo le varie etichette nutrizionali ci si rende conto che la maggior parte di questi prodotti presentano una produzione estera, oltre che ingredienti di bassa qualità, aggiunta di zuccheri ed addensanti per allungarne la conservazione, ed allergeni di varia natura.
Test di laboratorio effettuati su campioni di prodotti di vari supermercati hanno inoltre evidenziato la presenza di numerosi pesticidi e contaminanti.
Questa modalità commerciale non è illegale, ma può trarre in inganno il consumatore, quindi la scelta migliore è quella di leggere l'etichetta nutrizionale in modo da fare conoscenza con il prodotto che state acquistando.
La legge è molto chiara in merito, in quanto secondo il Decreto interministeriale n. 131 del 2018 Regolamento su disciplina della denominazione di panificio, pane fresco e pane conservato "…All'art. 2 s'introduce la definizione di "pane fresco" specificando che è tale il pane ottenuto secondo un processo di produzione continuo, senza che vi siano interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, e che non veda l'utilizzo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante.
Per quanto riguarda il processo di produzione è considerato continuo quello che ha una durata massima di 72 ore comprese tra l'inizio della lavorazione del pane e la sua messa in vendita".
Oltre a questo importante dato, leggendo le varie etichette nutrizionali ci si rende conto che la maggior parte di questi prodotti presentano una produzione estera, oltre che ingredienti di bassa qualità, aggiunta di zuccheri ed addensanti per allungarne la conservazione, ed allergeni di varia natura.
Test di laboratorio effettuati su campioni di prodotti di vari supermercati hanno inoltre evidenziato la presenza di numerosi pesticidi e contaminanti.
Questa modalità commerciale non è illegale, ma può trarre in inganno il consumatore, quindi la scelta migliore è quella di leggere l'etichetta nutrizionale in modo da fare conoscenza con il prodotto che state acquistando.