A tg2 Storie una testimonianza da Trani: il piccolo Biagio, la sua famiglia e "gli Aquiloni"

Quando l'autismo entra nella vita di una famiglia e diventa una risorsa per tanti

domenica 12 dicembre 2021 10.03
"Se ti arriva una disabilità o si sopravvive giorno dopo giorno o si reagisce, prendendo in mano la situazione": così i genitori di Biagio, il piccolo affetto da autismo, che ieri sera hanno introdotto con la loro vicenda personale, poi condivisa con altre famiglie, il programma Tg2 Storie.

Biagio ha 8 anni e soffre del terzo livello del disturbo autistico, il più alto. Nelle riprese in casa le pareti sono sgombre, l'arredo essenziale,il pianoforte chiuso a chiave, tutto l'appartamento è adattato alle esigenze del piccolo Biagio.

La quotidianità è segnata dalle difficoltà iniziate quando qualche anno fa la patologia emerse in modo evidente: un percorso esistenziale a ostacoli in cui anche farsi una vacanza, andare a mangiare una pizza, fare una passeggiata diventa un problema.

"Quando arriva la diagnosi è un lutto per tutta la famiglia - dice la mamma Katia Pascalone - ma è anche difficile farlo accettare dalla società"; "Come genitori accettare una diagnosi del genere non è per niente facile", aggiunge Giuseppe Fanelli, il papà di Biagio.

Non hanno voluto arrendersi questi coraggiosi genitori, condividendo questo loro amore e desiderio di benessere per il proprio bambino con altre famiglie: Katia ha deciso di aprire in città un centro per suo figlio e per altri bambini e ragazzi autistici per far apprendere loro determinate cose anzi far venir fuori le capacità di ognuno. " Non siamo eterni dobbiamo insegnare a questi bambini a volare"

È nato così il centro "Gli aquiloni": "Io lo devo preparare a vivere nel modo più autonomo possibile, dice Katia, e ho voluto io fortemente essere la responsabile del centro perché quando un genitore quando riceve la diagnosi se si interfaccia con chi può comprendere quel dolore trova un appoggio fondamentale".

Il centro ha aperto le porte nel settembre scorso e in poco tempo è diventato un punto di riferimento per genitori i bambini e ragazzi autistici.
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