Acque pulite in Puglia. Ma nel barese diversi punti di sofferenza

Goletta Verde: depuratori insufficienti e cementificazione selvaggia

giovedì 25 agosto 2005
I risultati del monitoraggio delle acque sono stati presentati nei giorni scorsi in conferenza stampa a bordo della Goletta Verde presso la Banchina Seminario del Porto di Molfetta alla presenza di Giuseppe Ruggiero portavoce di Goletta Verde, Sebastiano Venneri responsabile mare di Legambiente e Francesco Tarantini presidente regionale Legambiente Puglia.

È sostanzialmente buona, dal punto di vista microbiologico, la qualità delle acque di balneazione delle province di Foggia e Bari secondo le analisi di Goletta Verde, che su 32 punti di campionamento ha riscontrato solo 5 situazioni di leggero inquinamento. A Manfredonia, spiaggia di Siponto, è stato registrato un valore di coliformi fecali superiore ai limiti di legge, a Molfetta invece la percentuale di ossigeno presente nell'acqua è risultata superiore ai limiti previsti dal decreto 470/82 che regolamenta la balneabilità. E così a Giovinazzo e a Bari, in località Santo Spirito. Infine la spiaggia di Pane e pomodoro di Punta Perotti a Bari, dove i prelievi sono stati effettuati l'otto luglio, è stata segnalata per i superamenti dei valori di enterococchi intestinali e coliformi fecali.

"Abbiamo voluto già mettere in pratica le nuove direttive, - ha dichiarato Giuseppe Ruggiero, portavoce di Goletta Verde - più aggiornate rispetto alla normativa italiana attualmente in vigore; naturalmente ci teniamo a precisare che le analisi delle acque di balneazione che noi di Legambiente facciamo con Goletta Verde forniscono una fotografia delle acque al momento del prelievo. Non possiamo e non vogliamo conferire patenti di balneabilità, compito che resta delle Arpa e del Ministero della Salute."

"La qualità delle acque pugliesi – ha proseguito Giuseppe Ruggiero, portavoce di Goletta Verde - è abbastanza buona, anche se alcuni punti critici sono emersi: a Manfredonia, dove il valore dei Coliformi Fecali è risultato fuorilegge, segnale inequivocabile di presenza di scarichi scarsamente depurati, e a Punta Perotti, a Bari, dove sono risultati alti i valori degli enterococchi e coliformi fecali. Sempre nel barese sono da tenere sotto controllo tre punti, dove la percentuale dell'ossigeno presente nell'acqua è superiore ai limiti di legge, chiaro segno di sofferenza del mare, dato che l'ossigeno è un parametro spia che indica la presenza di nutrienti in eccesso. Soprattutto in Puglia - ha concluso Ruggiero - per mantenere il buono stato di qualità delle acque di balneazione è necessario porre maggiore attenzione agli scarichi e alla gestione delle coste".

Spiagge negate dalla privatizzazione selvaggia e cementificazione scriteriata sul demanio sono i mali annosi della costa pugliese, come attestano i dati delle illegalità in mare, che in Puglia hanno un ritmo di 9 reati al giorno. Non più di 4 cm a testa è la spiaggia accessibile ai bagnanti pugliesi, quella libera da stabilimenti balneari, campi sportivi, residence e costruzioni abusive di ogni sorta. E l'abusivismo sul demanio è in Puglia un fenomeno in crescita, con 489 infrazioni accertate dalle forze dell'ordine, 617 persone denunciate o arrestate e 200 sequestri effettuati.

"E' impensabile – ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente - che si continui a procedere a colpi di concessione: il litorale pugliese è stato nel corso degli anni invaso da costruzioni di ogni sorta, realizzate anche per mano pubblica e a cui oggi si sono affiancati i nuovi stabilimenti balneari, realizzati in barba alle norme sulla salvaguardia del litorale e che impediscono il libero accesso al demanio. Occorre uno sforzo di concertazione e una comune assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, a tutti i livelli per dare un concreto segnale di miglioramento per le nostre spiagge. E guardiamo – ha concluso Venneri - con fiducia e soddisfazione all'intenzione della Regione Puglia di stilare in tempi brevi La Carta delle regole delle coste pugliesi".

Accanto alla protesta, tuttavia, Legambiente Puglia avanza una concreta proposta: il parco della Murgia marina. "Rinaturalizzare – ha spiegato Francesco Tarantini, presidente regionale Legambiente Puglia - un tratto di costa oggi preda dell'incuria e dell'abbandono e però ancora sede di risorse ambientali di grande pregio: l'oasi di protezione Torre Calderina localizzata lungo il tratto di costa tra Molfetta e Bisceglie. Legambiente intende scommettere su questo pezzo di litorale, ancora sgombro di ‘mostri' e immune da scriteriate dinamiche di privatizzazione, per dare avvio a un progetto di riqualificazione, che punti all'istituzione di un parco". ECCO I RISULTATI PER LA CITTA DI TRANI:

GROTTA AZZURRA (spiaggia libera) NON INQUINATO Tutti i parametri DPR 470/82 entro i limiti e Escherichia Coli compreso tra 250 e 500 ufc/100 ml

STABILIMENTO SANTA MARIA DI COLONNA NON INQUINATO
Tutti i parametri DPR 470/82 entro i limiti e Escherichia Coli compreso tra 250 e 500 ufc/100 ml

Limiti Dpr 470/82 Coliformi fecali: 100 Unità Formanti Colonia in 100 millilitri (100 Ufc/100 ml). Streptococchi fecali alias Enterococchi intestinali: 100 Unità Formanti Colonia in 100 millilitri (100 Ufc/100 ml). Ossigeno disciolto, % di saturazione : 70-120.

La città di Trani risulta essere inoltre segnalata tra le località della guida blu 2005 di Legambiente (oltre Trani in provincia di Bari solo Monopoli e Giovinazzo) con un giudizio complessivo di 68.5 / 100.