Acquedotto, anche Alternativa comunista contro la chiusura dell'ufficio di Trani

Rizzi: «Vendola, dove sei?»

giovedì 2 settembre 2010
«Il caso dell'unità territoriale di Trani dell'Acquedotto pugliese è del tutto simile a quello dell'unità di Brindisi. Dal 3 agosto, la direzione del più grande dell'Acquedotto pugliese, decide di chiudere l'unità territoriale brindisina per accorparla a quella di Taranto e di eliminare quella tranese accorpandola a quella barese. Dopo un mio intervento sui giornali locali, sono stato nel brindisino la settimana scorsa per parlare con alcuni lavoratori dell'Aqp e per dare la mia totale disponibilità alla vertenze, così come per i lavoratori dell'unità tranese.

Il sottoscritto e Alternativa comunista sono stati da sempre in prima linea nella lotta contro la mercificazione dell'acqua pubblica, contro governo e lobby che vogliono che con essa si faccia profitto. Nella stessa campagna elettorale per le regionali, siamo stati chiari nel rivendicare la ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese contro ogni intento privatizzatore di centrodestra e centrosinistra. Rimane la nostra bussola politica, mentre Vendola, che aveva promesso la ripubblicizzazione in 100 giorni, adesso non ne fa più parola, impegnato più che altro nei tagli alla sanità suggeritigli dal ministro Tremonti.

La cancellazione dell'unità territoriale tranese dell'Acquedotto pugliese è un vero proprio esproprio nei confronti dei lavoratori che saranno costretti al trasferimento e nei confronti del servizio pubblico che sarà inesorabilmente ridimensionato. Questo piano di tagli va assolutamente bloccato, da Brindisi a Trani. Siamo contrari a qualsiasi accorpamento, ma allo sviluppo delle unità territoriali, partendo dalla ripubblicizzazione dell'acquedotto e dalla gestione dei lavoratori, perchè solo così si può bloccare l'opera deleteria delle cesoglie della direzione dell'Aqp.

Se un taglio lo si vuole fare, si cominci con il mandare a casa Monteforte, esperto in altri lidi di privatizzazioni e di attacchi ai diritti dei lavoratori. Per il resto, Alternativa comunista si schiera senza se e senza ma dalla parte dei lavoratori acquedottisti della sede di Trani e diffida giunta regionale e direzione dell'Aqp dal procedere in questo piano di tagli che puntano a distruggere i diritti dei lavoratori e a ridimensionare ancor più il carattere pubblico del più grande acquedotto pugliese».

Michele Rizzi
Alternativa comunista