Addio a James Senese. Mimmo Laurora (In Movida): "Ci lascia un gigante, indimenticabile il suo concerto a Trani nel 2015"

"Ricordo l'emozione di quella sera e i suoi complimenti a Nico Ceralacca, artista del territorio che quella sera aprì il concerto"

mercoledì 29 ottobre 2025 14.02
A cura di Tonino Lacalamita
La musica italiana e napoletana perde uno dei suoi pilastri, una delle sue anime più viscerali. È morto oggi, 29 ottobre 2025, all'età di 80 anni, James Senese. La notizia ha scosso il mondo culturale, e a Trani il ricordo è legato indelebilmente allo straordinario concerto del 2015.

Mimmo Laurora, Presidente dell'Associazione "In movida", che organizzò quell'evento al Teatro Impero, ha voluto ricordare il sassofonista con una nota commossa: "Oggi ci lascia un gigante della musica: James Senese. Ricordo con emozione l'evento del 2015 dove James Senese fu il protagonista con l'apertura della serata affidata a un artista del nostro territorio, Nico Ceralacca, che regalò un momento straordinario, tanto da ricevere i complimenti dello stesso James. La mia idea nell'organizzare questi eventi è sempre stata quella di affiancare gli artisti del nostro territorio e dar loro visibilità grazie a grandi ospiti come lui. Un abbraccio enorme alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti coloro che lo hanno amato. La sua musica e il suo genio resteranno per sempre con noi".

Il sassofonista, fondatore dei Napoli Centrale e storico collaboratore di Pino Daniele, si è spento all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato da settimane per una grave infezione polmonare. Con lui se ne va il padre del "Neapolitan Power", un suono inconfondibile che fondeva il jazz-rock, il funk, la melodia partenopea e il blues, dando voce a una generazione.

L'evento a cui fa riferimento Laurora, e che la città ricorda con affetto, è quello dell'11 dicembre 2015. «'O groove! James Senese scuote l'Impero», titolavamo all'epoca. E fu proprio così. L'allora settantenne Senese salì sul palco con la sua formazione storica: Fredy Malfi alla batteria, Gigi De Rienzo al basso ed Ernesto Vitolo alle tastiere. Fu un viaggio sonoro che trasportò il pubblico "dai Quartieri Spagnoli fino ai piano bar del Bronx", attaccando con l'energia di "È na bella jurnata" e snocciolando successi come "Malasorte" e "Maria Maddalena".

Quell'anno, il 2015, era stato segnato dalla scomparsa di un altro gigante, Pino Daniele, morto nel gennaio dello stesso anno. Senese, suo amico fraterno e compagno musicale in album leggendari, portò quel lutto e quell'amore sul palco di Trani. Il momento più alto fu l'omaggio con "Chi tene 'o mare", un'esecuzione che trasformò la malinconia napoletana in un sentimento sublime e universale. «Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita», disse in quei giorni, presentando il concerto. Quella sera, all'Impero, quelle cicatrici suonavano con una potenza e una verità disarmanti.

Come riporta l'articolo del tempo, James Senese chiuse quel concerto con versi che oggi suonano come un epitaffio definitivo, carichi di simbolismo: «Sta passand 'o tiemp, è fernut 'o tiemp / Sta perdiend 'o tiemp e nu ppo fa nient» (Sta passando il tempo, è finito il tempo / Stai perdendo il tempo e non puoi farci niente). Oggi, per il maestro del sax "Nero a Metà", quel tempo si è fermato. Ma resta la sua musica, un'eredità che, come dimostrò quella sera a Trani, è destinata a non invecchiare mai.