«Amet, le strategie sono frutto di condizioni mutate rispetto al passato»
Corrado a Ferrante: «Dialogo si, propaganda elettorale no»
domenica 19 settembre 2010
Caso Amet. Agli attacchi di Fabrizio Ferrante (Pd), risponde Beppe Corrado (PdL). Ecco la nota:
«Negli ultimi mesi ha tenuto banco il conferimento del ramo vendite di Amet ad Elgasud. Su tale operazione si è detto di tutto, si è fatta (da parte dell'opposizione) una polemica sterile e ricca di demagogia. Il dibattito, il confronto, la discussione, caro consigliere Ferrante, è il succo del politica. Non si deve mai mettere in discussione la buona fede di chi ha il compito di governare e decidere, bisogna avere l'onestà intellettuale per ammettere che, a volte, le scelte e le strategie sono frutto di condizioni mutate rispetto al passato.
Il quadro normativo riguardante le aziende partecipate è in continua evoluzione. Il recente dispositivo normativo entrato in vigore il 15 settembre scorso impone scelte importanti e strategiche per le nostre aziende. Le condizioni di monopolio in cui Amet ha operato per decenni, caro consigliere Ferrante, non esistono più. Non so se se ne è accorto.
Amet, da anni, vive una crisi strutturale figlia sicuramente delle condizioni del mercato che sono cambiate (vedi ad esempio la liberalizzazione del mercato dell'energia) ma anche di alcune scelte scellerate fatte negli anni scorsi. Caro consigliere Ferrante, le voglio ricordare la scelta fatta dai suoi amici del centrosinistra (Amministrazione Avantario) di acquistare il ramo Enel ad un cifra spaventosa di oltre 16 milioni di euro (32 miliardi di vecchie lire). Quella rete di distribuzione, obsoleta, ha necessitato e necessita tuttora, di continue manutenzioni e, quindi, di investimenti economici importanti da parte di Amet. Quella cifra spesa ha svuotato la famosa cassaforte dell'azienda della propria liquidità. Ancora oggi l'azienda sta pagando le rate di quell'acquisto. L'assurdo è che tale scelta non vide nessuna discussione in consiglio comunale, fu operata in piena autonomia dal Consiglio d'amministrazione dell'epoca, a spese dei cittadini tranesi.
Amet ha poi deciso giustamente di ritornare a produrre energia utilizzando i rifiuti ma dopo aver vinto regolarmente un bando regionale si è vista revocare l'aggiudicazione, senza nessuna motivazione, dal suo governatore Vendola. Un'anomalia tutta interna al centrosinistra perché si boccia un termovalorizzatore pubblico ma se ne autorizzano tre privati (oltre ad autorizzare la cementeria di Barletta a bruciare i nostri rifiuti). Questa scelta, caro consigliere, ha provocato enormi danni economici all'azienda Amet.
Come vede, i problemi di Amet sono figli di situazioni che provengono da lontano, allora abbandoniamo le polemiche e le strumentalizzazioni e ragioniamo sul futuro delle nostre aziende, non facendoci condizionare dalla prossima campagna elettorale che mi sembra ormai già partita».
Beppe Corrado
Consigliere comunale PdL
«Negli ultimi mesi ha tenuto banco il conferimento del ramo vendite di Amet ad Elgasud. Su tale operazione si è detto di tutto, si è fatta (da parte dell'opposizione) una polemica sterile e ricca di demagogia. Il dibattito, il confronto, la discussione, caro consigliere Ferrante, è il succo del politica. Non si deve mai mettere in discussione la buona fede di chi ha il compito di governare e decidere, bisogna avere l'onestà intellettuale per ammettere che, a volte, le scelte e le strategie sono frutto di condizioni mutate rispetto al passato.
Il quadro normativo riguardante le aziende partecipate è in continua evoluzione. Il recente dispositivo normativo entrato in vigore il 15 settembre scorso impone scelte importanti e strategiche per le nostre aziende. Le condizioni di monopolio in cui Amet ha operato per decenni, caro consigliere Ferrante, non esistono più. Non so se se ne è accorto.
Amet, da anni, vive una crisi strutturale figlia sicuramente delle condizioni del mercato che sono cambiate (vedi ad esempio la liberalizzazione del mercato dell'energia) ma anche di alcune scelte scellerate fatte negli anni scorsi. Caro consigliere Ferrante, le voglio ricordare la scelta fatta dai suoi amici del centrosinistra (Amministrazione Avantario) di acquistare il ramo Enel ad un cifra spaventosa di oltre 16 milioni di euro (32 miliardi di vecchie lire). Quella rete di distribuzione, obsoleta, ha necessitato e necessita tuttora, di continue manutenzioni e, quindi, di investimenti economici importanti da parte di Amet. Quella cifra spesa ha svuotato la famosa cassaforte dell'azienda della propria liquidità. Ancora oggi l'azienda sta pagando le rate di quell'acquisto. L'assurdo è che tale scelta non vide nessuna discussione in consiglio comunale, fu operata in piena autonomia dal Consiglio d'amministrazione dell'epoca, a spese dei cittadini tranesi.
Amet ha poi deciso giustamente di ritornare a produrre energia utilizzando i rifiuti ma dopo aver vinto regolarmente un bando regionale si è vista revocare l'aggiudicazione, senza nessuna motivazione, dal suo governatore Vendola. Un'anomalia tutta interna al centrosinistra perché si boccia un termovalorizzatore pubblico ma se ne autorizzano tre privati (oltre ad autorizzare la cementeria di Barletta a bruciare i nostri rifiuti). Questa scelta, caro consigliere, ha provocato enormi danni economici all'azienda Amet.
Come vede, i problemi di Amet sono figli di situazioni che provengono da lontano, allora abbandoniamo le polemiche e le strumentalizzazioni e ragioniamo sul futuro delle nostre aziende, non facendoci condizionare dalla prossima campagna elettorale che mi sembra ormai già partita».
Beppe Corrado
Consigliere comunale PdL