Amiu e Amet, varato il nuovo regolamento per il "controllo analogo"

Il provvedimento passa nonostante un emendamento ignorato e una votazione annullata

lunedì 29 maggio 2017 10.38
A cura di Alessandra Vacca
Il Comune di Trani si dota di un regolamento sulle modalità di esercizio del controllo analogo sulle società partecipate in house del Comune di Trani. Lo ha deciso il Consiglio comunale, che oggi, in seconda convocazione, ha finalmente approvato il provvedimento con 17 voti dopo, che nella scorsa seduta, alcuni consiglieri avevano chiesto il ritiro dello stesso per precisarne alcuni aspetti.

Il regolamento, che si compone di 22 articoli, costituisce disciplina speciale rispetto a quello per il controllo delle società normoquotate partecipate del Comune, in quanto si occupa della regolamentazione specifica per le società in house.

Il Comune di Trani detiene la totalità del capitale sociale delle società Amet e Amiu, destinatarie di affidamenti in house di servizi d'interesse economico generale, così come riferito nel piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate del Comune di Trani.

Il regolamento ha l'obiettivo di attuare una più efficace azione d'indirizzo, vigilanza e controllo nelle società cui partecipa, definendo le regole del controllo analaogo, ossia un'attività di vigilanza e controllo, nei confronti delle partecipate in house, analoga a quella svolta istituzionalmente dall'Ente riguardo alle attività dei propri uffici.

Ai fini della verifica dell'esercizio si effettuano dei controlli: un controllo "ex ante" attraverso la del documento di programmazione dell'amministrazione aggiudicatrice che fissi gli obiettivi da perseguire con l'in house providing; un controllo "contestuale" attraverso la richiesta di relazioni periodiche sull'andamento della gestione, la verifica dell'attuazione degli obiettivi, la previsione della possibilità di fornire indirizzi vincolanti sulle modalità di gestione economica, la previsione di controlli ispettivi, il potere di modifica delle schemi-tipo degli eventuali contratti di servizio con l'utenza; un controllo "ex post" esercitabile in fase di approvazione del rendiconto dando atto dei risultati raggiunti dall'organismo in house.

Il sistema di controllo è effettuato da un organismo appositivamente istituito, denominato Comitato di coordinamento delle società partecipate.

Come il Comune effettuerà il controllo analogo? - Le decisioni più importanti devono essere sottoposte all'esame preventivo del Comune; il Comune ha il dovere di assegnare gli obiettivi strategici alle Società Partecipate; lo Statuto delle società in house del Comune deve prevedere che oltre l'80% del loro fatturato sia effettuato nello svolgimento di compiti a esse affidati dal Comune di Trani o dagli enti pubblici soci e che la produzione ulteriore rispetto al suddetto limite di fatturato sia consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul compless dell'attività partecipate della società.

LA DISCUSSIONE: A prendere la parola per primo l'assessore Luca Lignola che ha evidenziato le modifiche apportate al provvedimento derivanti da errori di trascrizione dopo aver ottenuto il via dal dirigente Pedone.

Non soddisfatta dell'emendamento, nonostante le variazioni apportate, la consigliera Cinquepalmi: «Ho verificato nel breve tempo a disposizione che praticamente non è cambiato nulla rispetto a quello che ho evidenziato l'altra volta. L'esercizio di controllo deve essere effettuato sempre dal consiglio comunale. Tra l'altro quanti organi di controllo abbiamo che debbano esercitare questo esercizio? Il dirigente? La Giunta? Il Comitato? Secondo me il provvedimento va assolutamente rivisto perché illegittimo. Sembrerebbe più logico che si riconosca un unico funzionario a cui si faccia riferimento. Tutte le attività delle partecipate devono essere autorizzate dal Consiglio».

Non la pensa così il consigliere di maggioranza Ventura: «Con questo regolamento – ha detto - noi stiamo facendo una scelta molto importante. L'intendimento è stato quello di adottare uno strumento affinché il controllo analogo diventi effettivo. Io non ravvedo la confusione nei controlli».

«Questo regolamento fa acqua da tutte le parti – ha invece detto il consigliere Beppe Corrado. E' pieno di contraddizioni in essere. Non è possibile che la giunta si assume la responsabilità di revocare atti di gara. Era necessario questo regolamento? Non bastava affidare il controllo tramite atto d'indirizzo al management di Amiu e Amet? State andando contro le vostre competenze».

«Il controllo da parte delle giunta è un controllo politico – ha precisato il consigliere Tomasicchio - mentre quello del consiglio comunale è un controllo istituzionale. Voi state approvando un provvedimento che va in contraddizione con lo statuto». La consigliera Di Lernia ha invece richiesto un parere dell'Avvocatura dello Stato e un parere del Commissario Generale. «Più controlli ci sono meglio è» – ha invece detto Francesco Laurora. Il consigliere Florio: «E' la qualità che rende i controlli pieni di significato», ha obiettato.

Posto in votazione, il provvedimento così modificato ha trovato la maggioranza compatta e solamente 7 consiglieri contrari.

Tuttavia, ci si è resi conto che sul banco della presidenza c'era un emendamento presentato dalla consigliera Cinquepalmi già dalla scorsa seduta e non ancora esaminato. Questo ha indotto la presidenza ad annullare la votazione, per discutere dell'emendamento. La seduta è stata poi sospesa.

Al rientro, il presidente Ferrante ha chiesto l'intervento del segretario generale: «Confermo che il provvedimento è stato approvato con immediata esecutività. Si può annullare una votazione solamente nel momento in cui c'è dubbio sulla votazione stessa».

L'emendamento viene così ignorato. Non favorevoli i consiglieri di opposizione. Emanuele Tomasicchio ha detto: «L'unico emendamento addirittura votabile non è stato tenuto in considerazione».

Nell'emendamento, presentato dalla consigliera Cinquepalmi e firmato dal collega Procacci, si chiedeva la sostituzione del termine "giunta" con "consiglio comunale". La consigliera ha proposto così una mozione in cui si eccepisce l'intero provvedimento. Il consigliere Briguglio ha invece proposto di accettare l'emendamento e riportare l'intero regolamento nel prossimo consiglio.

Ipotesi non accettata dall'ufficio di presidenza. Il consigliere Lima ha chiesto di valutare eventuale sfiducia del presidente del Consiglio.

«Nel momento in cui il provvedimento è stato votato – ha obiettato il sindaco Bottaro - da tutti è evidente che non si può ritornare indietro. L'unica soluzione è riportarlo in Consiglio. Però preciso una cosa: questo regolamento è stato licenziato dalla commissione e in quella sede Trani a Capo era favorevole. Non capisco perché ogni volta che si arriva in queste sede emergono problemi. L'Amministrazione ha recepito tutte le modifiche proposte da Trani a Capo».

La mozione della consigliera Cinquepalmi viene così posta in votazione, ma viene respinta con 17 voti contrari.