Anche il guru del divertimento incorona Corteinfiore

Nella guida 2011 di Piccinelli c'è l’osteria di Michele Matera

sabato 27 novembre 2010
E' uscita la quattordicesima edizione della guida al piacere ed al divertimento firmata da Roberto Piccinelli. Come tradizione, il guru del divertimento svela tendenze ed eccellenze del mondo del loisir presentando i 2.600 indirizzi di locali e posti italiani al top (1.260 dei quali totalmente nuovi rispetto all'anno passato). Piccinelli ha eletto re e regine, ossia i 110 locali che, suddivisi nelle 22 tipologie dominanti, meritano un oscar del piacere ed i 50 che, ripartiti in 10 categorie, si ritrovano a far parte delle top ten emotion, location che sanno emozionare.

Nella guida al piacere ed al divertimento italiano c'è di tutto. Dai locali con schiaffi terapeutici e la caccia alla donna nuda, al tattoo drink o alla trattoria transgenica. Quanto alle eccellenze 2011, Roberto Piccinelli segnala le sue top city (Brescia, Catania, Firenze, Reggio Calabria e Treviso), le top winter location (Canazei, Cortina D'Ampezzo, Limone Piemonte, Obereggen e Piancavallo), mentre assegna la fascia di top summer ad Agropoli, Arbatax, Fano, Marzamemi e Riccione.

Le hit della movida sono borgo San Giuliano (Rimini), foro Annonario (Senigallia), piazza Magione (Palermo), piazza Pomposa (Modena) e piazza Vittorio (Torino), mentre le classifiche regionali vedono l'Emilia Romagna al primo posto per gli indirizzi da oscar, la Puglia regina fra i luoghi che sanno emozionare e la Lombardia in vetta nella sommatoria fra emozioni ed oscar.

Nelle classifiche c'è anche un riconoscimento per l'osteria Corteinfiore di Trani. Il locale di Michele Matera trova posto fra i magnifici cinque della sezione Smartpoor dish, insieme al Bibe et Impera di Pesaro, il Giacomo bistrot di Milano, l'Ottoemezzo di Roma e il The Fratellini's di Forte dei Marmi.

Piccinelli spiega così il significato del nome di questa sezione: «C'era una volta la trattoria. Quella con le tovaglie quadrettate, il vino sfuso, l'atmosfera caciarona ed i piatti tradizionali. Quella frequentata dai camionisti, che più ce ne sono meglio è, perché dove si fermano loro, si mangia bene e si spende poco. Ora c'è la post-trattoria: il look è curato e di design, fatto apposta per una clientela attenta alle mode, ma stanca della cucina fusion e vicina ai piatti della nonna».