Anna Maria Barresi in Consiglio comunale: «Io e la mia famiglia vittime di minacce e violenze»
La denuncia choc dell'esponente di Più Trani mentre si discute di "Strade Sicure"
venerdì 10 marzo 2017
Omicidi, furti, rapide, estorsioni ed auto incendiate. I recenti episodi di criminalità che hanno colpito la città intera ed alcune zone residenziali, come Capirro, hanno fortemente diminuito il senso di sicurezza percepito dai tranesi e provocato un senso di disagio e paura. Per questo, è stato richiesto l'inserimento di Trani nel piano "Strade sicure", che prevede la presenza dei soldati dell'esercito italiano sul territorio urbano ed è stato finanziato anche per l'anno 2017. Ed è quello di cui il Consiglio comunale è stato chiamato a discutere come primo punto all'ordine del giorno con la proposta di mozione "Trani sicura" avanzata dal centro destra e Trani a Capo.
All'amministrazione si è chiesto di poter essere fruitori del provvedimento "Strade sicure"; di instaurare un tavolo della sicurezza con le istituzioni provinciali; di sfruttare ed implementare al meglio la videosorveglianza ed, infine, di utilizzare la presenza nei quartieri di uomini delle associazioni locali federate "Asso arma".
«La proposta riprende quella già approvata dalla maggioranza nel il 16 novembre del 2015 a seguito dell'omicidio Zanni» – ha dichiarato il consigliere Lima, tra i firmatari della mozione. «I militari non hanno competenze per contrastare episodi di microcriminalità» - ha invece affermato la consigliera Di Lernia. «Per quanto ci riguarda è solo una trovata d'immagine. Un conto è il presidio del territorio un conto è il controllo che spetta solamente alle forze dell'ordine». «Sono convinta che la sicurezza di una città non si ottenga con l'intervento di misure difensive, ma con misure preventive coinvolgendo magari anche la Provincia», ha continuato la consigliera Barresi. E ha poi spiegato in lacrime: «Anch'io, con la mia famiglia, sono vittima di minacce e violenze. In tutti questi anni ho denunciato e chiesto aiuto. L'illegalità non è fatta solo di attacchi fisici, estorsioni e usure ma anche violenze psicologiche. Chi calunnia, ammette il falso, alimenta la violenza in questa città. Oggi non voglio rendere più privata questa mia sofferenza. Sono una combattente e credo che questa città riuscirà ad alzarsi».
«Pur condividendo la mozione però è una richiesta che è stata già fatta ma non è stato possibile attingere» – ha invece affermato il consigliere Domenico De Laurentis. «Meno comunicati e più iniziative» – sono ste invece le parole del consigliere Florio. «L'esercito può contribuire a dare un senso maggiore di sicurezza ma non può svolgere tutta una serie di compiti e quindi sostanzialmente non serve a nulla» - sono state le parole del sindaco. «Il Prefetto già chiese l'aiuto dell'esercito ma il Ministero ha evidentemente più volte ritenuto Trani come una piazza tranquilla rispetto città limitrofe. Con questo non dobbiamo tenere bassa la guardia, anzi. Non è militarizzando una città che la si rende più sicura ma sottraendo spazi alla criminalità. Ci stiamo riappropriando di una zona della città (fa riferimento al Quartiere Sant'Angelo) da tempo dimenticata». «Strade Sicure serve solamente per far sentire più vicina la presenza delle istituzioni» - ha replicato il consigliere De Toma.
La proposta è stata respinta con 18 voti contrari e solamente 5 voti favorevoli.
All'amministrazione si è chiesto di poter essere fruitori del provvedimento "Strade sicure"; di instaurare un tavolo della sicurezza con le istituzioni provinciali; di sfruttare ed implementare al meglio la videosorveglianza ed, infine, di utilizzare la presenza nei quartieri di uomini delle associazioni locali federate "Asso arma".
«La proposta riprende quella già approvata dalla maggioranza nel il 16 novembre del 2015 a seguito dell'omicidio Zanni» – ha dichiarato il consigliere Lima, tra i firmatari della mozione. «I militari non hanno competenze per contrastare episodi di microcriminalità» - ha invece affermato la consigliera Di Lernia. «Per quanto ci riguarda è solo una trovata d'immagine. Un conto è il presidio del territorio un conto è il controllo che spetta solamente alle forze dell'ordine». «Sono convinta che la sicurezza di una città non si ottenga con l'intervento di misure difensive, ma con misure preventive coinvolgendo magari anche la Provincia», ha continuato la consigliera Barresi. E ha poi spiegato in lacrime: «Anch'io, con la mia famiglia, sono vittima di minacce e violenze. In tutti questi anni ho denunciato e chiesto aiuto. L'illegalità non è fatta solo di attacchi fisici, estorsioni e usure ma anche violenze psicologiche. Chi calunnia, ammette il falso, alimenta la violenza in questa città. Oggi non voglio rendere più privata questa mia sofferenza. Sono una combattente e credo che questa città riuscirà ad alzarsi».
«Pur condividendo la mozione però è una richiesta che è stata già fatta ma non è stato possibile attingere» – ha invece affermato il consigliere Domenico De Laurentis. «Meno comunicati e più iniziative» – sono ste invece le parole del consigliere Florio. «L'esercito può contribuire a dare un senso maggiore di sicurezza ma non può svolgere tutta una serie di compiti e quindi sostanzialmente non serve a nulla» - sono state le parole del sindaco. «Il Prefetto già chiese l'aiuto dell'esercito ma il Ministero ha evidentemente più volte ritenuto Trani come una piazza tranquilla rispetto città limitrofe. Con questo non dobbiamo tenere bassa la guardia, anzi. Non è militarizzando una città che la si rende più sicura ma sottraendo spazi alla criminalità. Ci stiamo riappropriando di una zona della città (fa riferimento al Quartiere Sant'Angelo) da tempo dimenticata». «Strade Sicure serve solamente per far sentire più vicina la presenza delle istituzioni» - ha replicato il consigliere De Toma.
La proposta è stata respinta con 18 voti contrari e solamente 5 voti favorevoli.