Assistenza Specialistica a Trani, Rosa Uva: "Inaccettabile che a ottobre il servizio non sia ancora partito"

La docente ed ex assessora richiama la politica alle sue responsabilità: "80 bambini sono in attesa di vedersi riconosciuto un loro diritto"

sabato 4 ottobre 2025 16.09
A cura di Tonino Lacalamita
"Mi aspetto che agli 80 bambini rimasti fuori quest'anno siano garantiti il servizio di inclusione, autonomia e comunicazione. Qualora questo non dovesse accadere, sarebbe davvero inaccettabile". Le parole di Rosa Uva, docente ed esperta educativa, arrivano dirette e pesanti, fotografando un'emergenza che si trascina da mesi. La sua attenzione sulla questione è massima sin da aprile, quando il nuovo regolamento per l'assistenza specialistica è stato approvato in Consiglio Comunale. "Tutto è modificabile e perfettibile", spiega, sottolineando come l'impegno suo e di altri nel mettere in evidenza le lacune del testo abbia portato la stessa Amministrazione a impegnarsi per una revisione.

La denuncia, però, si concentra sull'inaccettabile ritardo accumulato. "Non si possono aspettare cinque mesi", afferma Uva, "siamo al 4 ottobre e il Servizio di Assistenza Specialistica nelle scuole non è ancora partito. Questo credo sia inaccettabile". Le sue parole accendono i riflettori su un servizio cruciale, un pilastro del diritto allo studio. Quando si parla di assistenza specialistica scolastica, infatti, ci si riferisce a un intervento educativo mirato, svolto da figure professionali qualificate, che ha l'obiettivo di supportare l'autonomia e l'inclusione degli alunni con disabilità. Un supporto così delicato e fondamentale necessita di regole chiare, ma a Trani il percorso si è bloccato in un labirinto di procedure.

Lo stallo politico e la voce dell'esperienza
Il contesto è quello di un iter politico che, dopo un'approvazione unanime del Regolamento lo scorso aprile, si è arenato. Una richiesta di variazione, presentata da sette consiglieri di opposizione, è stata infatti ritirata in quanto giudicata irricevibile a causa di un conflitto con il disciplinare, già deliberato a livello sovraordinato dal Coordinamento Istituzionale dei Comuni di Trani e Bisceglie. È proprio in questo labirinto di procedure e regolamenti che la voce di Rosa Uva, docente ed esperta educativa, diventa una bussola indispensabile. Con la lucidità che le deriva da anni di esperienza sul campo, Uva riporta il dibattito dai cavilli burocratici alla realtà delle aule e, soprattutto, alla vita dei bambini. "L'assistenza specialistica", sottolinea con forza, "non può essere ridotta a una mera questione di ore o di costi. È una relazione educativa, un ponte tra l'alunno e il mondo della scuola. La continuità e la professionalità dell'operatore sono elementi non negoziabili, perché è attraverso un rapporto di fiducia stabile che si costruiscono l'autonomia e la crescita".

Le sue parole sembrano fare da contrappunto perfetto allo stallo politico: mentre la discussione si arena su quale organo abbia la competenza di definire le regole, l'urgenza di garantire un servizio di alta qualità, con personale formato e stabile, rischia di passare in secondo piano. Mentre la politica discute di procedure, la voce di Rosa Uva riporta il dibattito alla realtà delle aule. Laddove la discussione si concentra sulla "ricevibilità" di un documento, lei richiama l'attenzione sulla "ricevibilità" delle necessità del bambino." Sottolinea come ogni ritardo, ogni incertezza, rappresenti una ferita nel percorso di inclusione di un alunno, un diritto negato che la burocrazia non può giustificare.

La forza della competenza e della determinazione
In questa vicenda, emerge con prepotenza il valore della determinazione, bisogna riconoscerlo, di Rosa Uva. La sua analisi non è solo quella di una professionista dell'educazione, ma è arricchita e resa ancora più solida dalla sua precedente esperienza amministrativa, nella sua duplice veste di Docente della Scuola dell'Infanzia e di ex Assessora ai Servizi Sociali della Città di Trani, Rosa Uva conosce le dinamiche concrete dell'aula e comprende la complessità della macchina amministrativa. Questa sua competenza, unita a una passione autentica, la rende una voce autorevole e preziosa. La sua determinazione nell'andare oltre la superficie del dibattito politico per riaffermare i principi fondamentali è un esempio di come la politica, soprattutto quando si occupa dei più fragili, dovrebbe sempre essere guidata dalla conoscenza e dall'esperienza.
"Le famiglie degli 80 bambini, la cui domanda di assistenza è sospesa, aspettano una risposta certa. L'inclusione è una necessità ed è un dovere per l'Amministrazione il dover garantire ad ogni bambino diversamente abile il servizio per l'autonomia e la comunicazione nelle scuole. Noi non molliamo – dichiara con forza Rosa Uva - io non mollo, questa è una certezza."