«Bisogna che tutto cambi, se vogliamo che tutto rimanga com’è!»

Nota in redazione dell'ex consigliere Francesco Laurora

giovedì 20 gennaio 2022 13.27
Il Sindaco Amedeo Bottaro ha deciso di azzerare l'esecutivo da lui stesso nominato dopo la sua elezione nel settembre 2020. A distanza di poco più di anno Bottaro ha ritenuto la sua "giunta delle competenze" inadeguata per perseguire i suoi fini politici, apparentemente senza alcuna motivazione plausibile, e ha deciso di azzerarla, ammettendo di aver fatto scelte "non oculate".

La verità pare però risiedere altrove: sembra che alcuni interventi in Consiglio Comunale da parte di consiglieri di maggioranza abbiano irritato, e non poco, il primo cittadino. E pensare che Bottaro sbandierava ai quattro venti che la sua amministrazione era una roccaforte, e che i consiglieri della sua maggioranza si comportavano da bravi soldatini ubbidienti ai comandi nei Consigli Comunali: tutti pronti ad alzare la manina al comando nel timore di essere "bacchettati", e con i consiglieri di minoranza (che dovrebbero far opposizione) ridotti al "mutismo e rassegnazione".

Quindi l'impressione è che qualche consigliere "malpancista", non riuscendo ad ottenere dal Sindaco la "caramellina promessa", abbia iniziato a gettare sassolini per inceppare questo potente ingranaggio.

Sarebbe stato bello ascoltare motivazioni di carattere politico, denunciando lo stato di abbandono in cui versa Trani (un tempo famosa come "perla del Sud"), i tanti problemi dei cittadini e l'inazione di un'amministrazione che assiste distratta al degrado del territorio. E invece le uniche voci di protesta politica arrivano da ex consiglieri comunali.

Il Sindaco ha dunque chiamato a rapporto la forze politiche che lo sostengono, agitando lo spauracchio dell'ingresso in maggioranza di consiglieri di opposizione pronti a riempire il vuoto lasciato da potenziali ribelli. E' un po' come assistere al film "Il gattopardo", capolavoro del regista Luchino Visconti ispirato dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: bisogna che tutto cambi, se vogliamo che tutto rimanga com'è.

E mentre tutti aspettiamo con ansia che nostro Sindaco decida "cosa fare da grande", la città precipita sempre più in basso, e noi, assistendo allo strapotere politico che subiamo da parte di Bari e dei paesi limitrofi, parafrasiamo il sommo poeta Dante: Ahi serva Trani, di dolore ostello

- Francesco Laurora, ex consigliere comunale