Buche vecchie e nuove, da un decennio sempre la stessa storia
Nonostante gli interventi, manca un'azione programmatica incisiva
mercoledì 23 novembre 2016
Era giugno 2016 quando il Comune di Trani aveva deciso di impiegare la somma di 10mila euro per lavori di colmatura delle tante buche stradali presenti sul territorio cittadino. Ma a quanto concretamente con questa spesa si è riusciti a far fronte ad un problema che purtroppo grava su questa città da tanti, forse troppi, anni? Quello delle buche stradali è il peggior biglietto da visita che una città che si definisce turistica possa presentare ai forestieri ma ancor prima ai suoi cittadini, forse per troppo tempo presi in giro da finti reclami e promesse da "campagna elettorale".
La città "groviera" continua a rimanere tale nonostante i milioni di euro spesi negli anni per rifare le strade. A Trani le buche nell'asfalto, che ricopre la maggior parte delle vie, si riformano a ogni pioggia, in aggiunta a quelle che non sono mai state chiuse. E il problema riguarda tanto le strade a intensa percorrenza, quanto quelle più piccole. Così via Annibale Maria di Francia, tra il passaggio a livello e la rotatoria spartitraffico, è un reticolato che sembra sul punto di cedere da un momento all'altro; via Andria non è da meno e via Barletta tiene il passo; si aggiungono alla lista via Dalmazia, via San Gervasio, via Tolomeo, via Pozzo Piano, solo per rimanere a quelle principali.
Molte strade hanno problemi di cedimento del massetto, per cui va scarificata anche la zona del sottofondo ma spesso e volentieri ci si limita ad intervenire con bitume a freddo che cede con la prima pioggia. Se riguardiamo indietro nel tempo, notiamo come il fattore "buche stradali" (gli articoli pubblicati su questa testata ne sono una prova!) sia sempre rimasto come un problema di serie B. Solamente con l'amministrazione Tarantini si riuscì perlomeno ad approvare un'azione programmatica a favore delle strade. Dopo nulla più.
E' pur vero che con le ristrettezze economiche del Comune, parlare oggi di un azione programmatica o di progetto è pur sempre un azzardo, pertanto ci si limita ai soliti interventi volti a limitare il danno. E allora sorge spontaneo chiedersi fino a quando si continuerà a procedere in questa maniera? Fino a quando si continuerà a trascinare una questione che oramai a furia di raccontarla e denunciarla non fa neanche più notizia? Eppure le buche continuano ad aumentare, la gente a cadere e farsi male e il Comune a risarcire i danni causati!
La città "groviera" continua a rimanere tale nonostante i milioni di euro spesi negli anni per rifare le strade. A Trani le buche nell'asfalto, che ricopre la maggior parte delle vie, si riformano a ogni pioggia, in aggiunta a quelle che non sono mai state chiuse. E il problema riguarda tanto le strade a intensa percorrenza, quanto quelle più piccole. Così via Annibale Maria di Francia, tra il passaggio a livello e la rotatoria spartitraffico, è un reticolato che sembra sul punto di cedere da un momento all'altro; via Andria non è da meno e via Barletta tiene il passo; si aggiungono alla lista via Dalmazia, via San Gervasio, via Tolomeo, via Pozzo Piano, solo per rimanere a quelle principali.
Molte strade hanno problemi di cedimento del massetto, per cui va scarificata anche la zona del sottofondo ma spesso e volentieri ci si limita ad intervenire con bitume a freddo che cede con la prima pioggia. Se riguardiamo indietro nel tempo, notiamo come il fattore "buche stradali" (gli articoli pubblicati su questa testata ne sono una prova!) sia sempre rimasto come un problema di serie B. Solamente con l'amministrazione Tarantini si riuscì perlomeno ad approvare un'azione programmatica a favore delle strade. Dopo nulla più.
E' pur vero che con le ristrettezze economiche del Comune, parlare oggi di un azione programmatica o di progetto è pur sempre un azzardo, pertanto ci si limita ai soliti interventi volti a limitare il danno. E allora sorge spontaneo chiedersi fino a quando si continuerà a procedere in questa maniera? Fino a quando si continuerà a trascinare una questione che oramai a furia di raccontarla e denunciarla non fa neanche più notizia? Eppure le buche continuano ad aumentare, la gente a cadere e farsi male e il Comune a risarcire i danni causati!