Cambiare Trani davvero. Non più solo una frase

Nasce un’associazione politica e culturale. L’obiettivo: stimolare l'amministrazione sulle idee

lunedì 6 maggio 2013 12.44
Un osservatorio speciale di Trani, un contenitore dove far convergere le discussioni sui temi che interessano la cittadinanza ma anche un luogo per proporre e costruire insieme progetti per migliorare la vita dei cittadini. Nasce "Cambiare Trani davvero", la nuova associazione politico-culturale fondata da Gabriele Pasquale Marulli, Raffaella Merra, Antonio Befano, Ippolita Nenna, Emanuele di Lernia e Antonio Pignataro. La sede provvisoria è in via Malcangi 41.

Politica si, ma i fondatori assicurano: «E' apartitica, nel senso tradizionale del termine, e affronterà gli spunti offerti dai suoi associati con spirito critico nel solo interesse della nostra città». Un punto di incontro per tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo per migliorare la qualità della vita a Trani, anche con proposte concrete da avanzare all'amministrazione comunale. Dalla tutela dell'ambiente alla difesa delle fasce sociali più deboli; lotta al randagismo; sicurezza; sport e tutela del diritto alla salute.

Sono molte le sensibilità che verranno curate e messe al centro di dibattiti ed iniziative: «Abbiamo pensato ad un'associazione perché - spiegano i fondatori - oltre all'amore che ci unisce per la nostra città, ci accomuna il desiderio di renderci utili per fare tutti insieme qualche piccolo, ma speriamo significativo, passo avanti. Trani è una città bellissima e ha molto da offrire, soprattutto puntando su un quasi inesplorato settore turistico. E per quanto le amministrazioni possano lavorare, oggi la gente sente il bisogno e il richiamo della partecipazione. Un attivismo senza precedenti che va soddisfatto perché rappresenta una risorsa fondamentale per l'intera collettività. Abbiamo captato questa necessità di dialogo e partecipazione, e saremmo felici se tanta buona volontà riuscisse a sfociare anche in progetti concreti da realizzare per il rinnovamento e l'emancipazione della nostra città».