Cani e gatti in difficoltà: a Trani restano senza assistenza

Numerosi gli animali deceduti. Le associazioni: «Trani è un comune inadempiente»

domenica 13 ottobre 2013 11.48
Cani e gatti uccisi dal veleno, cuccioli che muoiono di gastroenterite, animali maltrattati, torturati oppure abbadonati come rifiuti vicino ai cassonetti dell'immondizia: a Trani ormai è vera emergenza. Lo denunciano la sezione locale della Leidaa e l'associazione "Collarino Rosso" di Trani. «La normativa italiana attribuisce ai sindaci la responsabilità per gli animali vaganti sul proprio territorio – spiegano Leidaa e "Collarino Rosso". Sindaci che, pertanto, devono attuare misure di prevenzione e contrasto del randagismo. Ma nella realtà dei fatti Trani è "terra di nessuno"»

Nella nostra città esiste infatti solo un canile sanitario, le cui porte sono "chiuse" sia ai volontari animalisti che ai quattro zampe in difficoltà, «mentre non c'è traccia né di un canile comunale né, tanto meno, di un gattile. Con la conseguenza che in caso di necessità gli animali sono abbandonati a sé stessi. Per non parlare poi delle sterilizzazioni, rimaste lettera morta».

«Fino ad oggi – proseguono Leidaa e "Collarino Rosso" – siamo stati noi a supplire alle gravissime inadempienze del Comune, sostenendo un carico finanziario decisamente insopportabile per due associazioni che non ricevono contributi pubblici. Lo abbiamo fatto con le nostre risorse personali per risolvere le criticità che si sono presantate di volta in volta. Adesso, questo carico adesso è diventato insopportabile e non siamo più in grado di fare fronte ad una situazione sempre più disastrosa».

Dal canto suo, il Comune di Trani asserisce che non ci sono risorse. «Non si capisce allora come mai il comune non abbia aderito al finanziamento di 400mila euro, disposto dalla Puglia proprio per aiutare i comuni della regione a costruire o a risanare le strutture per gli animali. Con l'amministrazione comunale – aggiungono le due associazioni – abbiamo avuto incontri, riunioni e meeting che si sono dimostrati del tutto inconcludenti. Ci siamo anche sentiti dire che, se gli animali in difficoltà non vengono soccorsi e noi volontari non siamo in grado di aiutarli, possiamo pure lasciarli al loro destino. Si tratta di una posizione assolutamente inaccettabile. Per questo, nel caso in cui il Comune continuasse a non rispettare la legge, ci riserviamo la facoltà di chiamarlo a rispondere delle sue inadempienze nelle opportune sedi.»