Capitale della cultura 2022, Bottaro presenta Trani: «Città dalla vocazione interculturale»

Il primo cittadino a Lucca: «Il Covid ci sta insegnando a lavorare per la cultura in modo più efficace»

sabato 10 ottobre 2020
A cura di Stefania De Toma
Il Sindaco Bottaro al Lubec di Lucca per la candidatura di Trani a Capitale Italiana della Cultura per il 2022: "Il Covid ci sta insegnando a lavorare per la cultura in modo più efficace".

La prima uscita ufficiale del Sindaco Bottaro dopo l'insediamento di ieri coincide con uno degli obiettivi più importanti della città di Trani: liberarla dai propri confini territoriali e farla conoscere al mondo nel suo ruolo di crocevia di civiltà, ponte tra Oriente e Occidente, come nella sua tradizione più antica; e di città bellissima in grado di presentare un'offerta e un fermento culturale degni del ruolo cui si è candidata. Nonostante le restrizioni ogni giorno più serrate su una nuova emergenza sanitaria, Bottaro era infatti questa mattina sul palco della sale del Real Collegio di Lucca, per la XVI edizione di LuBeC, l'incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera beni culturali – tecnologie – turismo, intitolato quest'anno Ripartiamo con la cultura, ripartiamo per la cultura!

L 'intervento del Sindaco, che si è unito a quello dei rappresentanti (sindaci o assessori) delle altre città candidate a Capitale Italiana della Cultura per il 2022, nel paragonare il centro storico di Trani come "un fazzoletto di pietra bianca su cui domina una cattedrale unica al mondo", ha definito la città come "luogo di convivialità di culture e religioni " e dove dunque la convivialità è vocazione naturale.

"Compito dell'amministrazione è andare incontro a questa vocazione interculturale e farne sistema", ha detto Bottaro. E a simboleggiare tale vocazione cita la collezione di testi di architettura islamica più grande di Europa donata di recente dal professor Petruccioli (la Bibliotheca Orienthalis custodita nella sede del Polo Museale), grazie alla quale architetti e studiosi da tutto il mondo hanno già cominciato a raggiungere la nostra città; ma cita anche La Festa dei Popoli- che da anni si incontrano e scambiano esperienze, storie, abitudini e usanze- e i Dialoghi di Trani, che hanno avuto luogo quest'anno a differenza di molti festival letterari italiani.

A questo proposito il sindaco ha sottolineato come l'emergenza covid, nella caparbietà di non voler rinunciare a proporre un'offerta degna della storia e della bellezza della città - che proprio quest'estate ha vissuto un'ondata di turismo inimmaginabile - sia stata un'occasione per una crescita generale nella costruzione di eventi. Paradossalmente il covid - ha detto Bottaro-se da un lato ci ha costretto a organizzare gli eventi in modalità improntate sulla sicurezza, d'altro lato ci ha suggerito percorsi più favorevoli per gestire i flussi del pubblico, evitare situazioni di calca, preventivare ogni possibile problema che potesse creare assembramenti o problemi in generale.

Un'organizzazione che se aveva molto lavoro a monte ha consentito in ogni situazione di incontri col pubblico una gestione più serena e ordinata. E facendo presente come il centro storico di Trani, peraltro abitato, possa offrire una serie di palcoscenici all'aperto che per molti mesi all'anno, sostenuti da un clima favorevole, potrebbero essere utilizzati per le manifestazioni più diverse, ha auspicato e suggerito una collaborazione e uno sforzo del Paese per una gestione più agile, ma senza rinunciare alla sicurezza, tesa a favorire favorire l'organizzazione di questi eventi anche negli spazi aperti.

Nel caso di Trani la scenografia delle nostre meraviglie, il porto e il centro storico, le chiese, la Cattedrale, la penisola di Colonna, hanno tutti i numeri esaltare eventi artistici e culturali rendendoli ancora più preziosi.
Capitale della cultura
Capitale della cultura
Capitale della cultura
Capitale della cultura
Capitale della cultura