Carcere di Trani, in arrivo altri 200 detenuti da Bari
Mastrulli lancia l’allarme: «Siamo al collasso»
lunedì 7 giugno 2010
Il carcere di Trani rischia il collasso. La struttura ospita attualmente 280 detenuti e, a partire dal prossimo autunno, dovrà accogliere circa 200 carcerati provenienti dalla vicina sezione detentiva del penitenziario di Bari, interessata da lavori di ristrutturazione urgenti. «Siamo vicini al collasso» commenta Domenico Mastrulli, vicesegretario generale nazionale dell'Osapp (l'organizzazione sindacale autonoma della polizia pentienziaria) che pone ancora l'accento sul sovraffollamento delle carceri pugliesi.
Mastrulli ha chiesto urgenti provvedimenti da parte del governo centrale, fra questi il rientro immediato dei baschi azzurri da tutti i servizi esterni, tra cui l'esecuzione penale esterna, la procura della Repubblica, i tribunali, la vigilanza degli edifici giudiziari, le scorte a politici, magistrati e funzionari ed il presidio negli uffici amministrativi, al fine di poter svolgere servizio a pieno regime nelle carceri nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
« Le promesse del ministro Alfano e del capo dipartimento Ionta circa l'assunzione di 2.000 nuove unità nella polizia penitenziaria non sembrano aver lasciato traccia alcuna nella recente Finanziaria. Diciamo basta con lo spreco di personale di polizia – tuona Mastrulli – e basta con lo sperpero di mezzi e stanziamenti economici. Il giusto reimpiego di quel budget andrebbe destinato a rafforzare i turni nelle carceri pugliesi». Mastrulli (che ha invocato l'invio di un commisario straordinario per l'organizzazione dei servizi e delle relazioni sindacali) ha minacciato che, se non dovessero essere accolte le richieste avanzate, sarebbero al vaglio del sindacato delle plateali forme di protesta nelle piazze pugliesi e nelle prefetture.
Mastrulli ha chiesto urgenti provvedimenti da parte del governo centrale, fra questi il rientro immediato dei baschi azzurri da tutti i servizi esterni, tra cui l'esecuzione penale esterna, la procura della Repubblica, i tribunali, la vigilanza degli edifici giudiziari, le scorte a politici, magistrati e funzionari ed il presidio negli uffici amministrativi, al fine di poter svolgere servizio a pieno regime nelle carceri nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
« Le promesse del ministro Alfano e del capo dipartimento Ionta circa l'assunzione di 2.000 nuove unità nella polizia penitenziaria non sembrano aver lasciato traccia alcuna nella recente Finanziaria. Diciamo basta con lo spreco di personale di polizia – tuona Mastrulli – e basta con lo sperpero di mezzi e stanziamenti economici. Il giusto reimpiego di quel budget andrebbe destinato a rafforzare i turni nelle carceri pugliesi». Mastrulli (che ha invocato l'invio di un commisario straordinario per l'organizzazione dei servizi e delle relazioni sindacali) ha minacciato che, se non dovessero essere accolte le richieste avanzate, sarebbero al vaglio del sindacato delle plateali forme di protesta nelle piazze pugliesi e nelle prefetture.