Carcere di Trani, la senatrice Piarulli chiede la chiusura della vecchia sezione di massima sicurezza

Ed aggiunge: "A seguito l'apertura del nuovo padiglione, disposte 44 unità"

mercoledì 30 settembre 2020
Chiamata in causa dal Sappe per via della presunta inerzia in merito alla mancata chiusura della Sezione blu, contestuale all'apertura del nuovo padiglione del carcere di Trani, l'ex direttrice della stessa casa circondariale, Bruna Piarulli, oggi senatore della Repubblica, fa invece sapere che lo scorso 23 settembre aveva scritto al capo dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, al suo vice, Roberto Tartaglia, ed al Sottosegretario alla Giustizia, Ferraresi.

Obiettivo, sollecitarli a proposito dall'inadeguatezza della vecchia sezione di massima sicurezza, «costruita negli anni '70 ed avente celle con bagni a vista - scrive Piarulli -. Al fine di realizzare tempestivamente i lavori di adeguamento alle norme penitenziarie, evitando la contingenza di mezzi e persone per ovvie ragioni sanitarie e di sicurezza, sarebbe auspicabile la sua chiusura completa».

Con l'occasione, inoltre, la parlamentare aveva segnalato che «la pianta organica del carcere di Trani del 2017 non è stata aggiornata con le esigenze del nuovo plesso, per cui allo stato attuale risulta esserci una carenza di personale. Per questo motivo, in Commissione giustizia, è stato approvato un ordine del giorno per implementare il personale da destinare ai nuovi plessi di Trani, Taranto e Lecce, ed a Trani sono necessarie circa 40 unità».

In risposta Riccardo Turrini Vita, direttore generale dell'Ufficio detenuti e trattamento del Dap di Roma, le hanno rappresentato che «la ristrutturazione del Padiglione blu, ricompresa fra i lavori privi di copertura finanziaria nel 2020, sarà realizzata nel 2021».

Nella stessa nota si apprende che «dal 1mo ottobre si procederà all'apertura di due piani detentivi del nuovo padiglione, provvedendo ad alleggerire gli istituti di pena di Bari a Lecce. Per la sua apertura completa - precisa Turrini Vita - si dovrà attendere presumibilmente la fine dell'anno per completare le procedure di progettazione, esecuzione e ultimazione dei lavori della nuova cucina».

Quanto al personale, «a seguito dell'apertura il nuovo padiglione - si legge nella stessa nota - la Direzione generale del personale e delle risorse ha disposto l'assegnazione di 44 unità di Polizia penitenziaria maschile. Ad oggi, rispetto alla pianta organica di 211 unità, risultano presenti 221 uomini».