Carcere di Trani, nuova protesta dei detenuti

Lanciati in strada dalle inferriate degli oggetti incendiati

sabato 29 agosto 2009
Monta nuovamente la protesta all'interno del carcere maschile di Trani. Lo rende noto in una nota Domenico Mastrulli, vice segretario nazionale dell'organizzazione sindacale autonoma di Polizia penitenziaria. La rivolta dei 280 reclusi nella struttura tranese si aggiunge a quella in atto dai 1400 detenuti del supercarcere di Lecce e dai 560 detenuti di Bari che avrebbero iniziato la protesta – secondo quanto riferito da Mastrulli - con la battitura delle inferriate, piccoli incendi ed un lancio di oggetti ed escrementi nei reparti detentivi.

Mastrulli ha segnalato la preoccupazione del sindacato dell'Osapp per le prigioni di Lecce, Bari e Trani, ma anche per quelle di Lucera (260 detenuti) e Foggia (700 detenuti) registrando uno storico sovraffollamento detentivo delle strutture penitenziarie pugliesi, rese ancor più anguste dal peggioramento di condizioni di igiene e di salubrità degli ambienti e dalla drastica situazione della sanità regionale nelle carceri, ridotta del 60% rispetto alla precedente nazionale.

Nel carcere di Trani, nella serata del 28 agosto, i detenuti si sono resi protagonisti di un lancio di materiale cartaceo incendiato dalle finestre delle celle verso la strada. Questa manifestazione segue quella messa in atto alcuni giorni fa dai reclusi del carcere maschile e da 40 recluse del carcere femminile. L'Osapp, che teme per la sicurezza e l'incolumità del personale dipendente, riporta le cifre del dramma: se in Italia, attraverso un dossier presentato al Governo, risulterebbero 21.000 detenuti in più rispetto alla capienza, solo in Puglia si registrerebbe un sovraffollamento del 50% in più rispetto alla capienza. Altrettanto preoccupante la mancanza di circa 8000 agenti di polizia penitenziaria a livello nazionale di cui 400 in Puglia.