"Una vita senza sbarre": il libro di Giannicola Sinisi a Trani
Carceri, la speranza è fuori: dalla denuncia di un sistema inumano ad un modello riabilitativo
lunedì 8 settembre 2025
8.08
La presentazione del libro "Una Vita senza sbarre" del magistrato Dott. Giannicola Sinisi, che si terrà venerdì 12 settembre alle ore 18:30 presso lo Sporting Club di Trani, riaccende i riflettori su una delle più gravi emergenze del Paese. La condizione delle carceri italiane è stata definita "inumana" persino da una Corte olandese, che citando sovraffollamento, suicidi e inadeguatezza delle strutture, ha recentemente bloccato un'estradizione verso l'Italia. A confermarlo è anche il report 2024 del Comitato europeo per la prevenzione della tortura.
Sull'argomento interverrà la Dott.ssa Giuseppina Paracampo, Presidente dell'UGCI di Trani, che denuncia l'inerzia del Ministero della Giustizia di fronte a un'emergenza fatta di celle sovraffollate, condizioni igieniche pessime e suicidi causati dalla disperazione. Il quadro italiano è desolante se confrontato con modelli virtuosi come quello svizzero o norvegese, dove studio, lavoro e assistenza riabilitativa sono la norma. Secondo la Paracampo, la soluzione non può più essere rimandata perchè serve un piano di edilizia carceraria e un sistema basato su collaborazioni con scuole e imprese.
Nel corso della presentazione di parlerà di un esempio concreto di come la speranza possa esistere "fuori dal carcere" arriva però da Andria. La Comunità San Vittore, nata da un progetto di Don Riccardo Agresti, che sarà presente alla serata, e dello stesso magistrato Giannicola Sinisi, dimostra che la riabilitazione è possibile. In una vecchia masseria concessa dalla Diocesi, i detenuti lavorano, coltivano la terra e creano prodotti alimentari artigianali, trovando una nuova vita e un futuro che in carcere sarebbe negato.
Sull'argomento interverrà la Dott.ssa Giuseppina Paracampo, Presidente dell'UGCI di Trani, che denuncia l'inerzia del Ministero della Giustizia di fronte a un'emergenza fatta di celle sovraffollate, condizioni igieniche pessime e suicidi causati dalla disperazione. Il quadro italiano è desolante se confrontato con modelli virtuosi come quello svizzero o norvegese, dove studio, lavoro e assistenza riabilitativa sono la norma. Secondo la Paracampo, la soluzione non può più essere rimandata perchè serve un piano di edilizia carceraria e un sistema basato su collaborazioni con scuole e imprese.
Nel corso della presentazione di parlerà di un esempio concreto di come la speranza possa esistere "fuori dal carcere" arriva però da Andria. La Comunità San Vittore, nata da un progetto di Don Riccardo Agresti, che sarà presente alla serata, e dello stesso magistrato Giannicola Sinisi, dimostra che la riabilitazione è possibile. In una vecchia masseria concessa dalla Diocesi, i detenuti lavorano, coltivano la terra e creano prodotti alimentari artigianali, trovando una nuova vita e un futuro che in carcere sarebbe negato.