Casa Parto e Pronto Soccorso, Alfarano scrive a Vendola e Pentassuglia

Il consigliere regionale di Forza Italia: «Si faccia chiarezza, Trani merita risposte adeguate»

mercoledì 3 dicembre 2014 12.20
«Mancata apertura della Casa del Parto e paventata chiusura del locale Pronto Soccorso: la città di Trani merita risposte adeguate dalla Regione». È l'invito che il consigliere regionale di Forza Italia, Giovanni Alfarano, sottopone all'attenzione del governatore di Puglia, Nichi Vendola e dell'assessore regionale alla salute, Donato Pentassuglia. L'intervento del consigliere parte proprio dall'intervento, su TraniViva, del consigliere comunale Avantario sull'argomento.

«Nelle passate ore - annuncia Alfarano - ho presentato in seno alla Regione Puglia una interrogazione consiliare, con richiesta di risposta scritta da parte dei riceventi, in merito al futuro dell'Ospedale "San Nicola Pellegrino", più volte oggetto negli anni di notevoli penalizzazioni in fatto di chiusura di reparti e di riduzione del numero di posti letto. Tali determinazioni regionali hanno, di fatto, portato ad un indebolimento del Presidio Ospedaliero, oggi ridotto all'osso. Tra le righe dell'interrogazione ho, dunque, sottolineato la necessità di rispondere a quanto chiede la città e, in primis, a quanto più volte richiesto dal sindaco Luigi Riserbato, il quale rimarcava, per giusta causa, la necessità di fare chiarezza e di comprendere una volta per tutte cosa si vuol fare per "rifunzionalizzare" il locale nosocomio».

«È paradossale, difatti, l'assenza di chiarezza in merito alla mancata apertura della Casa del Parto, la cui struttura è stata allestita da tempo senza mai entrare in funzione. Perché questo ritardo? Eppure chiara e ben definitiva era stata la volontà manifestata dalla Asl Bat nell'ambizioso progetto di istituzione, avviato nel 2011 ma non ancora giunto a conclusione. Ricordiamo che, la Casa del Parto, in ambito sanitario viene intesa come una struttura, gestita da personale ostetrico, dove le donne, precedentemente selezionate da personale medico in base a parametri di sicurezza scientifici, ricevono un'assistenza demedicalizzata. Si tratta del luogo in cui la donna in attesa può vivere il parto, libera di scegliere modalità e tempi di travaglio a seconda delle sue esigenze riappropriandosi del proprio corpo. Strano è quindi che ad oggi sia ancora tutto fermo».

«Altra determinazione meritevole d'attenzione - conclude il forzista - è quella che si riferisce alle recenti notizie che paventavano la concreta possibilità di chiusura del locale Pronto Soccorso. Una decisione inammissibile se consideriamo la necessità di un Punto di Primo Intervento in una città che è co-capoluogo di provincia, con più di 55mila abitanti, con un flusso turistico-culturale di estrema rilevanza e collocata in un territorio i cui livelli essenziali d'assistenza risultano decisamente inferiori rispetto a quelli che sono i parametri decretati dal Ministero della Salute. Considerati i suddetti rilievi confido nella possibilità di ricevere quanto prima una risposta alla mia sollecitazione, nella speranza di essere ricevuti nell'immediato dal governatore Vendola e dall'assessore Pentassuglia. Se così non dovesse essere sarà il tempo di non escludere azioni forti perché dinanzi alla salute dei cittadini non c'è colore politico che tenga».